Andretti e la Cadillac vogliono entrare in Formula 1 con un team americano
La mossa è conseguente all’apertura del processo da parte della Fia per la ricerca di nuovi team interessati a entrare. Dietro all’operazione c’è la spinta di General Motors interessata a cavalcare il boom della F1 in America, da quest’anno saranno tre i Gp: Miami, Austin e Las Vegas. Andretti vanta una lunga storia di successo nelle competizioni a stelle strisce, soprattutto nella Indycar. Se la candidatura andrà a buon fine, la nuova alleanza sceglierà almeno un pilota statunitense. I tempi? Non prima del 2026 quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti sulle power unit. Una svolta che ha spinto l’Audi a entrare.
«Penso che siamo ben attrezzati per entrare in Formula 1 – spiega Michael Andretti, figlio di Mario-, siamo orgogliosi di avere il sostegno di Gm e di Cadillac. Continueremo a seguire le procedure e tutti i passi della Fia». Mark Reuss, presidente del colosso di Detroit: «Abbiamo una lunga tradizione nelle corse, siamo sempre stati all’avanguardia nell’innovazione, con un partner come Andretti formeremo una squadra fantastica».
Gli ostacoli da superare non mancano: perché il numero dei team sia allargato (con conseguente redistribuzione degli introiti commerciali) c’è bisogno di un accordo fra la F1 e la Fia. Nessuna delle due entità può decidere in maniera autonoma. La nota di «benvenuto» di Liberty ad Andretti e Gm ha toni molto più freddi rispetto a quella di Ben Sulayem: «L’interesse per la F1 è grande, in questo momento sono in corso diversi negoziati con altri attori che non sono visibili come altri. Vogliamo essere sicuri che il campionato resti credibile e stabili, e che qualunque nuova squadra sia scelta in base a criteri che soddisfano i requisiti richiesti da tutte le parti in causa».