L’Europa chiede indagini su veicoli elettrici cinesi; per molti quella di Bruxelles è solo una mossa di protezionismo commerciale, ma in realtà i motivi per fondate preoccupazioni non mancano.
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Le collaborazioni bilaterali e le catene di approvvigionamento industriale sono più che mai strategiche in uno scenario ormai globale, ma il clima non è buono, ci sono tanti sospetti e tensioni.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, davanti all’ipotesi di ulteriori dazi attesi in Europa tra il 10-25%, ha assicurato che Pechino non resterà certo a guardare e prenderà dei provvedimenti.
La Cina adotterà tutte le misure necessarie per difendere con la massima fermezza possibile i suoi interessi in Europa, uno dei mercati maggiormente strategici per il gigante asiatico.
Europa chiede indagini su veicoli elettrici cinesi sempre più diffusi
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La diffusione dei veicoli elettrici è in aumento, forse lento, ma costante, il trend è ormai segnato, la direzione della nuova mobilità è tracciata e poter contare su modelli dai prezzi abbordabili contribuisce non poco a questa strategica transizione. Se si parla di rapporto, spesso virtuoso, tra innovazione e prezzi accessibili, non si può non pensare alle vetture cinesi o almeno a quelle che arrivano anche sui nostri mercati.
Non tutti però le apprezzano, sono accusate di concorrenza sleale, proprio per i prezzi e in alcuni casi sono al centro di dubbi, sulla loro qualità ed effettiva sostenibilità, anche guardando al processo produttivo.
Tra le aziende protagoniste di questa “invasione” c’è BYD e il suo fondatore ha le idee chiare sul rapporto non sempre facile con Europa e Stati Uniti e su come dovrebbe essere portato avanti.
Le auto elettriche cinesi preoccupano le aziende automotive europee ed americane e cosa ancor più rilevante anche i governi occidentali. Gli Stati Uniti hanno già alzato i dazi sulle vetture prodotte in Cina. L’Unione Europea sembra propensa a fare la stessa cosa.
Europa chiede indagini su veicoli elettrici cinesi, cosa ne pensano i vertici BYD
Su queste iniziative finalizzate senza mezzi termini a limitare l’importazione di modelli elettrici prodotti in Cina, è intervenuto di recente Wang Chuanfu, fondatore di BYD, che ha sottolineato come ci siano “diversi Paesi che hanno paura delle auto elettriche cinesi”.
Wang Chuanfu ha anche definito la reazione dei Paesi occidentali una prova a testimonianza della forza dell’industria automobilistica cinese.
La Cina va avanti per la sua strada e vede nelle paure e preoccupazioni dell’occidente quasi un segnale che si sta muovendo bene.