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Lamborghini V12 ibrida, la LB744 ha un telaio monoscocca inedito

Per la prima volta una supercar stradale abbina al monoscocca un telaio anteriore in carbonio forgiato. Più leggerezza e rigidità dalla lavorazione inedita prodotta da Lamborghini

lamborghini v12 ibrida, la lb744 ha un telaio monoscocca inedito

Alla scoperta della nuova Lamborghini V12 ibrida plug-in, ecco l’introduzione dei particolari inediti sviluppati al capitolo telaio.

Dopo aver apprezzato le soluzioni tecniche del motore V12 6.5 litri abbinato a tre unità elettriche, a Sant’Agata Bolognese ci accompagnano verso il debutto della supercar raccontando le tecnologie applicate nella lavorazione della fibra di carbonio. Sul prossimo numero di Auto, invece, spazio al racconto di Mitjia Borkert sullo stile dell’erede della Aventador.

Telaio monoscocca con una novità

Le novità sono molteplici, tanto da segnare un nuovo punto di partenza per la lavorazione della fibra. AIM è l’acronimo di Automazione, Integrazione, Modularità: automazione per la trasformazione della fibra di carbonio; integrazione di più funzioni in un unico componente; modularità delle tecnologie applicate.

Il telaio della Lamborghini LB744, codice di progetto della V12 ibrida plug-in, è un monoscocca in carbonio completato dalle strutture anteriori e posteriori, telai dedicati al supporto delle sospensioni, del motore, delle strutture di assorbimento degli urti.

La novità assoluta del Monofuselage Lamborghini sta nell’aver realizzato una struttura anteriore in fibra di carbonio forgiato. È la prima supercar a portare tale soluzione su strada. Una scelta progettuale che assicura il 10% di leggerezza del monoscocca nel suo insieme, il 25% di riduzione del peso della sola struttura del telaio anteriore e un incremento del 25% quanto a rigidità torsionale (il dato assoluto dichiarato da Lamborghini è di 40 mila Nm/grado).

Carbonio in tutte le “salse”

Quello che può sembrare uno scheletro unico è in realtà composto dalla vasca e dalla paratia parafiamma in carbonio forgiato, una lavorazioe applicata anche alle strutture di assorbimento e allo stesso telaio anteriore.

Il tetto, invece, è ottenuto con una lavorazione “classica”, il tradizionale carbonio lavorato in autoclave. Al posteriore, poi, resta la progettazione di un telaio in alluminio altoresistenziale. Non senza innovazioni, vista l’integrazione sulle due fusioni cave realizzate all’altezza dei duomi dei punti di attacco delle sospensioni e del motore.

 

L’elemento portante del Rocker Ring

Un ulteriore elemento cruciale del telaio è il Rocker Ring. Si tratta di un ampio elemento ad anello, realizzato in CFRP, con il compito di alloggiare la vasca dell’abitacolo, la paratia parafiamma in carbonio forgiato e la porzione del tetto con i montanti. È la struttura portante il Rocker Ring.

Oltre ai dati di maggiore rigidità torsionale e riduzione del peso ottenuti con il Monofuselage, la lavorazione in fibra di carbonio forgiato (ottenuto da fibre corte in bagno di resina) è un processo produttivo meno energivoro e con minori scarti di materiale.

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