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Lamborghini Huracan STJ, il canto del cigno nel segno Jota

Su base Huracan STO, Lamborghini ha sviluppato un'edizione speciale di pochissimi esemplari, modificati nell'assetto e nell'aerodinamica con soluzioni riprese dai campi di gara

lamborghini huracan stj, il canto del cigno nel segno jota

Aspettando l’erede che sarà ibrida e verrà presentata nei prossimi mesi, per Lamborghini Huracan c’è una storia che volge al termine. Dieci anni nei quali ha vinto in pista e proposto molteplici varianti stradali, tutte intorno al motore V10 aspirato da 5.2 litri.

L’ultima edizione speciale è un’omaggio alle corse. Lamborghini Huracan STJ riassume, nei 10 esemplari a trazione posteriore in cui verrà prodotta, il mondo STO dal quale deriva e la specializzazione delle competizioni.

Huracan a prova di regolamento sportivo

La J sta, infatti, per Jota, lettera del regolamento FIA al quale si rimanda la più celebre tra tutte le Lambo: Miura SVJ. Fu il primo progetto sviluppato secondo le specifiche di omologazione previste dalla Federazione.

La J torna oggi per abbinarsi alla sigla ST (Super Trofeo). Due le livree studiate dal Centro Stile, rispettivamente con dominante Blu Eliade o Grigio Telesto, entrambe completate dal tetto nero e i particolari in Rosso Mars e bianco Isi. A bordo, interni in Alcantara.

Novità aerodinamiche e di assetto

Cosa cambia rispetto a una “ordinaria” Huracan STO? La configurazione aerodinamica, anzitutto. L’incidenza dell’ala posteriore è maggiore di 3 gradi e questo consente un incremento del carico aerodinamico pari al 10%. Sul frontale, cofano e parafanghi diventano un unico elemento, il “cofango” sul quale sono applicati nuovi flicks davanti alle ruote.

Per un motore V10 da 640 cavalli a 8.000 giri/min e un cambio doppia frizione 7 marce che rimangono invariati, cambia a fondo l’assetto. Le sospensioni a controllo elettronico sono sostituite da ammortizzatori di derivazione corsa, regolabili in quattro vie (compressione ed estensione, sia a basse che alte frequenze) e accoppiati a molle meno rigide grazie all’ampissima gamma di configurazione possibile sugli ammortizzatori.

Le prestazioni si misurano in tempo sul giro, più che in esercizi come la velocità massima e lo 0-200 km/h: a Nardò, la Huracan STJ ha girato oltre 1″ più veloce della STO dalla quale deriva, grazie alle novità di assetto e aerodinamica.

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