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Volkswagen Passat

Volkswagen Passat, adesso fa l’ammiraglia solo con la station wagon Variant

Orfana della berlina, la nona generazione della Passat punta tutto sulla station wagon Variant che, di fatto, diventa l’ammiraglia delle Volkswagen non elettriche. Un ruolo che interpreta sia con la taglia XL sia imbarcando tutte le più avanzate tecnologie rivolte all’efficienza, al dinamismo, al confort e alla versatilità assieme a una connettività che interagisce con l’intelligenza artificiale ChatGpt. L’ammiraglia in formato famigliare è adesso è lunga di 4,92 metri quindi 14 centimetri in più della precedente, larga 1,85 metri un po’ più di prima, sempre alta 1,50 metri ma adesso ha anche un passo più lungo: 2,84 metri. A dispetto della crescita, si basa sulla versione Evo dell’architettura modulare Mqb della Golf, sebbene strecciata, che permette di adottare motori elettrificati oltre che turbodiesel aggiornati e di adottare tecnologie che ottimizzano il dinamismo come l’opzionale versione Pro dell’assetto adattivo, la sicurezza e l’assistenza alla guida. In Italia la Passat 9 per attrarre ancora i grandi stradisti è in vendita sia con le declinazioni del turbodiesel Tdi di 2 litri da 122, 150 e 193 CV, quest’ultima riservata alla versione con la trazione integrale sia con motori ibridi a benzina. Lo schieramento è formato dal mild-hybrid a 48V di 1,5 litri con 150 CV con disattivazione automatica di due dei quattro cilindri in alcune situazioni e da due powertrain plug-in, che integrano la stessa unità ma con picchi di potenza differenti che offrono, rispettivamente, 204 e 272 CV. Entrambi sono abbinati al cambio a doppia frizione con sei anziché sette rapporti come quello delle altre versioni e promettono percorrenze elettriche fino a 120 chilometri, grazie alla batteria da 19,7 kWh ricaricabile con corrente alternata e continua. Al momento in vendita solo nelle versioni con motori mild hybrid e turbodiesel a prezzi che vanno da 42.550 a 59.000, la nuova Variant ha una linea definita da superfici morbide e levigate, da una silhouette slanciata che trasmette l’attenzione posta per l’aerodinamica e da stilemi ripresi dalle più recenti Volkswagen, anteriormente e posteriormente. Nell’ampio abitacolo lo stile e l’impostazione del curatissimo arredamento sono ispirati da quelli dell’elettrica Id.7. L’interior design prende le mosse dalla digitalizzazione che porta nell’ambiente i display della strumentazione da 10,25” e dell’infotainment di base da 12,9” e a richiesta da 15”, ai quali a richiesta si può aggiungere l’head up display. L’infotainment utilizza il sistema operativo Mib4, ha un’interfaccia grafica chiara che include anche fasce personalizzabili per accedere in fretta ad alcune funzioni e integra l’assistente virtuale Ida che lavora in sinergia con l’intelligenza artificiale ChatGpt. La leva del cambio spostata dalla consolle fra i sedili alla destra del piantone del volante lascia il posto ad ampi vani portaoggetti, oltre alla piastra per ricaricare i device, a richiesta con due slot. La crescita delle dimensioni della Variant si riflette anche sulle dimensioni del vano di carico che può offrire un piano di appoggio che sfiora i 2 metri ribaltando i sedili posteriori e con una capacità che va da 690 a 1.920 litri nel caso delle versioni mild-hybrid e turbodiesel e da 510 a 1.770 litri in quello delle ibride plug-in, poiché parte della volumetria è cannibalizzata dagli “accessori” delle reti elettriche. La Variant turbodiesel con 150 cavalli e 360 Nm di coppia che promette percorrenze medie di 20 chilometri con un litro, ma capace di raggiungere i 223 all’ora e 100 orari in 9”3, dinamicamente è sempre affidabile e si rivela ben più agile e istintiva da guidare rispetto a quanto fanno pensare le sue dimensioni, specie se equipaggiata con il nuovo opzionale assetto adattivo che adatta in maniera ottimale la risposta di ogni singolo ammortizzatore alle condizioni della strada con ogni configurazione vettura adatta in maniera ottimale la risposta di ogni singolo ammortizzatore alle condizioni della strada. Il sistema permette anche di tarare in quattrodici step differente la rigidità delle sospensioni per ottenere un assetto rigido sportivo o uno morbido che premia il confort. Fattore che, di base, non delude le attese perché solo nelle accelerazioni decise il turbodiesel fa sentire la sua voce. Dal canto suo il motore con la complicità del cambio a doppia frizione risponde con tempismo alle richieste dell’acceleratore e offre spinte ai bassi e medi regimi che favoriscono l’elasticità. Insomma, asseconda la gradevolezza della guida in ogni situazione.

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