AL DUWADIMI – Dopo le prime due tappe – quasi 1.200 chilometri in totale, collegamenti inclusi, senza contare i 157 del prologo – l’equipaggio dell’olandese Janus van Kasteren è al comando della Dakar riservata ai truck. Come tutti gli altri concorrenti, anche il vincitore della passata edizione beneficia dell’assenza dalla Kamaz e dei piloti russi che, salvo pochissime eccezioni, nel Terzo Millennio avevano dominato la scena del rally raid in questa classe.
Nella Classic (stesso chilometraggio totale, ma oggi “solo” 311 di speciali), la seconda tappa è andata ai vincitori della scorsa edizione, gli spagnoli Juan Morera e Lidia Ruba, che hanno preceduto i connazionali Carlos Santaolalla Milla e Jan Rosa I Vinas (secondi lo scorso anno) e i cechi Ondrej Klymciw e Jose Broz. Tra la quinta e la sesta posizione tre auto italiane: la Toyota Bj71 di Paolo Bedeschi e Daniele Bottallo, il Nissan Pathfinder di Lorenzo Traglio e Rudy Briani e il Mitsubishi Pajero di Marco Ernesto Leva e di Alexia Giugni. La combinazione tra l’esito delle prove e le sanzioni ha portato al comando Santaolalla Milla/Rosa I Vinas con 92 punti, appena uno in meno (vince chi ha lo score più basso) rispetto a Klymciw/Broz.
Il bilancio della spedizione dell’Italia – che ieri aveva due equipaggi sul podio, primo e secondo, e uno quinto – è leggermente peggiorato. Gli unici riusciti a restare sul podio virtuale sono stati Bedeschi/Bottallo, terzi all’arrivo un anno fa e terzi oggi (hanno ceduto una posizione rispetto alla tappa inaugurale) con 19 punti più dei battistrada (111). Traglio/Briani sono scivolati dalla prima alla quarta piazza (143) mentre Leva/Giugni hanno confermato il quinto posto (180), malgrado una sanzione di 50 punti. Domani, la terza tappa della Classic prevede speciali per un totale di 286 chilometri e 220 di collegamento.