Auto

Il settore auto italiano chiede al Governo un intervento urgente

il settore auto italiano chiede al governo un intervento urgente

La filiera automotive italiana sta affrontando un momento molto delicato e i nuovi incentivi auto promessi dal Governo a febbraio ancora non sono entrati in vigore. Per questo, ANFIA, ANIASA, Federauto, Motus-E e UNRAE hanno lanciato al Governo italiano un appello per un intervento urgente a sostegno della filiera.

In particolare, le associazioni “hanno avanzato una proposta congiunta per mettere il Fondo Automotive al riparo da pericolose distrazioni di risorse e avviare in tempi rapidi una revisione ormai improcrastinabile della fiscalità sulle auto aziendali”. L'appello al Governo italiano è stato lanciato in occasione dell’Automotive Dealer Day 2024 che si è svolto a Verona.

MANCA UNA PROSPETTIVA

Per le associazioni c'è troppa incertezza e manca una prospettiva chiara.

Negli ultimi anni abbiamo assistito agli effetti di una politica incentivante che ha alimentato una grande incertezza, con il risultato che oggi il mercato auto italiano esprime una discrepanza in termini di mix di alimentazioni rispetto agli altri grandi Paesi europei, dove industria e consumatori beneficiano di una prospettiva ben definita sul funzionamento delle agevolazioni. In Italia, al contrario, la normativa sull’Ecobonus è stata modificata quattro volte dal 2020 ad oggi e troppo spesso si è assistito ad annunci a cui non è seguita una rapida attuazione delle misure, con i risultati che sono quelli osservati negli ultimi mesi.

Per ANFIA, ANIASA, Federauto, Motus-E e UNRAE è necessario arrivare a calibrare con urgenza le politiche incentivanti con una visione almeno di medio periodo, a beneficio di consumatori e industria. In particolare, una prima leva su cui poter agire è quella della fiscalità delle auto aziendali, per aggiornare un impianto normativo fermo addirittura agli anni ’90.

In particolare, le associazioni si concentrano sulla revisione della fiscalità delle auto aziendali funzionale all’adozione delle nuove tecnologie volta a supportare le imprese nel processo di rinnovo del proprio parco auto e ad accompagnare la diffusione della mobilità sostenibile a zero e basse emissioni nel nostro Paese.

il settore auto italiano chiede al governo un intervento urgente

Secondo le associazioni, agendo sulle auto aziendali si alimenta anche lo sviluppo di un mercato dell’usato di qualità, in grado di avvicinare sempre più persone alle nuove tecnologie, contribuendo in modo significativo all’aggiornamento del parco circolante italiano.

L’intervento riguarda le percentuali di deducibilità dei costi di acquisto, di leasing finanziario e di noleggio, riparametrate in incremento in funzione delle emissioni di CO2 e l’innalzamento dell’attuale costo massimo fiscalmente riconosciuto per ogni modalità di acquisizione. I costi della misura risultano estremamente contenuti rispetto ai grandi benefici che l’iniziativa avrebbe in termini di stimolo alla diffusione della mobilità a zero e basse emissioni e di premialità per imprese e lavoratori che sceglieranno queste tecnologie.

RIPRISTINARE IL FONDO AUTOMOTIVE

Vista la situazione delicata in cui si trova la filiera automotive italiana, ANFIA, ANIASA, Federauto, Motus-E e UNRAE evidenziano la necessità che le risorse del Fondo Automotive siano ripristinate per il 2025 e fino al 2030 vengano utilizzate esclusivamente per misure destinate al sostegno, alla transizione e allo sviluppo del settore automotive. Come sappiamo, il Governo ha deciso di utilizzare 250 milioni del fondo automotive del 2025 per finanziare il “Decreto Coesione”.

Per le associazioni è assolutamente necessario aprire un tavolo di confronto con i ministeri di riferimento (MASE, MEF, MIMIT e MIT) in cui discutere in tempi rapidi di una riforma fiscale del settore e di come affrontare le principali sfide a cui è chiamata tutta la filiera automotive.

TOP STORIES

Top List in the World