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Transizione ecologica – Le aziende francesi alle italiane: “Uniamo le forze”

transizione ecologica – le aziende francesi alle italiane: “uniamo le forze”

Transizione ecologica – Le aziende francesi alle italiane: “Uniamo le forze”

Due anni fa, nel pieno della prima ondata della pandemia da coronavirus, furono le grandi aziende tedesche a evidenziare il peso rilevante dell’industria italiana nella filiera automobilistica. Oggi, di fronte alle sfide e ai problemi della transizione ecologica, sono i gruppi francesi a sostenere la necessità di rafforzare i legami tra l’Italia e la Francia: i responsabili di multinazionali del calibro della Michelin e della Renault hanno colto l’occasione della tavola rotonda “Le filiere produttive tra crisi e sfide per il futuro”, organizzata a Milano da CCI France Italie, per lanciare un invito alle nostre istituzioni e al sistema economico per “una maggiore coesione e sinergia”. Serve, in poche parole, “fare sistema” per intraprendere un percorso di crescita e sviluppo condiviso e fronteggiare la crisi energetica e gli effetti della precaria situazione internazionale. Del resto, la stessa crisi ha evidenziato la fragilità delle filiere di approvvigionamento in diversi settori, tra cui quello automotive, e per garantire gli obiettivi di sostenibilità e innovazione indicati dalle autorità europee “serve una linea d’azione comune che coinvolga non solo le aziende italiane, ma anche i grandi gruppi esteri più attivi e presenti in Italia”.

L’invito di Renault. “Chi lavora nell’industria dell’auto è di fronte a una rivoluzione copernicana, i cui tre principali ingredienti sono la transizione tecnologica, la transizione energetica e la transizione digitale”, ha detto Raffaele Fusilli, amministratore delegato di Renault Italia. “Elementi che, sommati l’uno all’altro, possono essere volano di sviluppo economico e opportunità per l’intero comparto, a condizione che vi sia un approccio sinergico pubblico-privato ad accompagnare questa rivoluzione. Per il Gruppo Renault l’Italia e i suoi fornitori sono una leva fondamentale data la loro centenaria esperienza e conoscenza dell’industria automotive. Oggi, in Italia, il Gruppo fa acquisti per circa 1 miliardo di euro, al 40% attorno al gruppo motopropulsore e i suoi componenti, grande punto di forza del mercato tricolore. Renault intende fare un passo avanti e sviluppare un sistema solido attorno alla catena del valore dell’auto elettrica, alla tecnologia, alla digitalizzazione e all’economia circolare”.

La posizione di Michelin. “Ci troviamo ad operare in un contesto sociale di mercato molto sfidante”, ha aggiunto Simone Miatton, ceo di Michelin Italia. “Per la sua storia industriale e la qualità della sua forza lavoro, l’Italia ha delle importanti carte da giocare in uno scenario internazionale dove gli equilibri consolidati sono rimessi in discussione. In questa situazione Michelin Italia, che oggi rappresenta, con oltre 3.700 dipendenti, il primo produttore di pneumatici del Paese, contribuisce alla crescita del Gruppo puntando a essere un riferimento sulla digitalizzazione e l’innovazione di processo, sulla flessibilità organizzativa e l’eccellenza operativa, sulla responsabilizzazione e lo sviluppo del proprio personale all’interno di un quadro di rispetto e attenzione per le tematiche sociali e ambientali. Auspico che su questi temi si possa costruire un dialogo aperto e costruttivo per ricevere supporto da tutti gli stakeholder. In tempi così incerti e difficili le aziende che svolgono un ruolo sociale concreto e tangibile non devono essere lasciate sole”. L’invito a “fare sistema” è stato condiviso anche da altri manager presenti alla tavola rotonda, tra cui Christophe Rabatel di Carrefour Italia e Giovanni Pomella di Lactalis.

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