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Tesla taglia ancora. Model Y costa come una Byd Atto3 (ma è un'illusione ottica)

tesla taglia ancora. model y costa come una byd atto3 (ma è un'illusione ottica)

Tesla taglia ancora. Model Y costa come una Byd Atto3 (ma è un’illusione ottica)

Una Tesla Model Y può costare in Cina quanto costa (in Europa) una rivale del primo competitor cinese Byd, il suv Atto 3: 38mila euro. Succede con l’ultimo giro di valzer di tagli al listino, che il brand americano ha avviato dall’inizio del 2023 sull’ipercompetotivo mercato del Dragone. Attenzione però: che le due vetture, certamente non sovrapponibili ma analoghe per molti aspetti nelle prestazioni, ad esempio l’autonomia (circa 300 chilometri, ma Tesla vince per velocità massima, accelerazione, efficienza energetica e rapidità di ricarica) abbiano lo stesso prezzo è soltanto un’illusione ottica.

In Cina Atto 3 costa 20mila euro e rientra nella fascia di prezzo per cui opta quasi il 50% del pubblico locale, secondo uno studio McKinsey. Non a caso Byd domina il mercato cinese delle auto elettriche (che comprende anche le ibride plug in) con volumi più che tripli rispetto a Tesla, in terza posizione, secondo la China Passenger Car Association (confronto sul 2022 e sul primo trimestre 2023). Quanto al mercato europeo, anzi italiano, Model Y parte da 47mila euro, quindi circa 10mila euro in più della rivale, che in luglio l’ha battuta per vendite in Svezia. È pur vero che Model Y è stata la più venduta nel primo semestre in Europa e la numero 1 nel mondo nel primo trimestre. Ma Byd mette paura con la sua crescita impressionante.

Tornando a Tesla, il marchio guidato dal ceo Elon Musk ha nuovamente limato i listini in Cina per le Model Y a lungo raggio e ad alte prestazioni proprio dal 14 agosto. La casa automobilistica di Austin ha abbassato i prezzi di partenza di entrambi i modelli di 14mila yuan (1.762 euro). Il prezzo di partenza della Model Y Long Range scende del 4,5% a 299.900 yuan (pari a 37.753 euro) e quello della Model Y Performance è ora di 349.900 yuan (44.048), in calo del 3,8%.

Nello stesso annuncio, Tesla ha anche affermato che offrirà incentivi assicurativi in Cina di 8mila yuan (mille euro) per gli acquirenti della Model 3, limitatamente alle versioni entry-level a trazione posteriore, fino al 30 settembre.

Le azioni della società texana sono andate in rosso di oltre il 2,5% negli scambi intraday per poi ritracciare, mandando però al tappeto numerosi altri titoli di costruttori di auto elettriche, come le americane Rivian e Lucid e come la stessa Byd (-6,2% a Hong Kong), oltre a Li Auto, Xpeng e Leapmotor.

Musk ha confermato in luglio (dopo quanto illustrato durante l’Investor Day di marzo) che ulteriori riduzioni dei prezzi erano una possibilità, anche a costo di ridurre i margini.

Tesla ha tagliato i prezzi più volte anche negli Stati Uniti e in altri mercati dalla fine dello scorso anno, ha aumentato gli sconti e ha offerto altri incentivi pur di sostenere i volumi e ridurre le scorte (che però sono in aumento), cercando contromisure sia alla concorrenza che all’incertezza economica.

Le vendite delle elettriche di Austin prodotte nella gigafactory di Shanghai sono diminuite del 31% a luglio rispetto a giugno, secondo i dati della stessa Cpca all’inizio di agosto, segnando il primo calo mensile da dicembre.

Intanto, come Tesla, diverse case automobilistiche cinesi, tra cui la stessa Byd, Mg Motor, Xpeng, Leapmotor, Seres e Dongfeng, si uniranno alle padrone di casa Volkswagen, Mercedes-Benz Group e Bmw nella partecipazione all’IAA Mobility di Monaco, l’ex Salone dell’auto di Francoforte, il più grande d’Europa, che sarà aperto al pubblico dal 5 al 10 settembre. In realtà ai partecipanti orientali sarà dedicata una sezione denominata World New Energy Vehicle Congress. Ci saranno anche il gigante delle batterie CATL, Farasis Energy, Horizon Robotics.

Nessuno può nascondere che senza scelte precise da parte dell’Unione europea, come è stato ricordato di recente dai ceo di Renault Luca de Meo (che è anche presidente di Acea, l’associazione dei costruttori europei) e di Stellantis, Carlos Tavares, la concorrenza cinese sulle auto elettriche si farà sentire molto presto e la minaccia per il futuro dell’industria continentale si farà concreta. Soprattutto nella fascia entry-level.

Per Xpeng e Leapmotor si è aperta a fine luglio una fase di collaborazione con la big Volkswagen, che consisterà nell’utilizzo in licenza piattaforme per realizzare le prossime vetture elettriche. Non è un mistero che i costruttori tedeschi siano in difficoltà in Cina proprio per quanto riguarda la conquista di quote di mercato nel settore delle auto a batteria.

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