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Ricover-E, Lazerian progetta la prima auto da corsa interamente con rifiuti elettronici

IPhone scartati, vaporizzatori, uno scacciamosche e una radio degli anni ’50 formano una replica di un’auto da corsa costruita interamente con rifiuti elettronici dallo studio di design di Manchester.

ricover-e, lazerian progetta la prima auto da corsa interamente con rifiuti elettronici

Photo by Paddy McGrath

Il mondo delle corse ha iniziato ad interessarsi ai problemi climatici ed ecosostenibili. A dimostrarlo è proprio il progetto di Ricover-E, commissionato dal team di Formula E Envision Racing per evidenziare il crescente problema dei rifiuti elettronici. Il prototipo di macchina, inoltre, utilizza una trasmissione modificata presa da un buggy da spiaggia per consentirgli di essere guidata a basse velocità.

Ad attrarre maggiormente l’attenzione, però, è la struttura di Rcover-E. Questa, infatti, è realizzata interamente con oggetti di uso quotidiano. Un esempio è l’aureola del conducente costruita con i controller Nintendo Wii, un visore Sony VR e uno scacciamosche elettrico. Oltre a questo, poi, una pistola per i prezzi funziona come luce di stop, mentre una radio degli anni ’50 costituisce l’antenna radar sul tetto dell’auto.

Grazie a questo progetto è stati possibile mostrare alla gente quanti rifiuti effettivamente produciamo senza possibilità di essere smaltiti nel modo giusto. Quando, però, li prendi e li trasformi in qualcos’altro, come questo veicolo, diventano un modo per stimolare le menti delle persone e farle effettivamente riflettere sulla problematica

ha dichiarato Liam Hopkins, fondatore e proprietario di Lazerian.

Come utilizzare i rifiuti elettronici

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Si prevede che la produzione annuale mondiale di rifiuti elettronici raggiungerà i 75 milioni di tonnellate entro il 2030. Dati che hanno portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a lanciare l’allarme sulle implicazioni per la salute dei bambini.

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Non è un caso, dunque, che gli articoli per il progetto Recover-E sono arrivati interamente dalle donazioni degli scolari di Manchester e della società locale di commercio tecnologico Music Magpie. Una volta raccolti i rifiuti elettronici, poi, Hopkins li ha separati in diversi materiali, consistenze e colori per decidere dove utilizzare ciascun articolo in relazione alle parti del veicolo da costruire.

Volevo davvero incoraggiare le persone a smontare le cose, ha spiegato Hopkins. Il modo in cui gli oggetti sono progettati non ci incoraggia a smontarli e ripararli. Ci siamo letteralmente trasformati in una società dell’usa e getta. Tutti, invece, possiamo imparare moltissimo smontando qualcosa. Vediamo come sono fatte le cose, quali materiali sono stati utilizzati, come un elemento si collega a un altro. Fino a comprendere come possiamo ricavarne qualcos’altro o ripararlo.

Il design della macchina

L’auto è stata progettata per dare l’impressione di disintegrarsi gradualmente dalla parte anteriore a quella posteriore.

Volevo avere questa narrazione alle spalle in cui fondamentalmente si scopre l’interno dei rifiuti

ha specificato lo studio di design.

Il muso e gli spoiler anteriori sono dominati da telefoni in condizioni relativamente buone con l’involucro esterno visibile, con una serie di LED che corrono al disotto. Questi, quando attivati, fanno sembrare i dispositivi accesi. Anche i vaporizzatori usa e getta, alcuni dei quali sono stati utilizzati solo due o tre settimane prima della costruzione dell’auto, fanno parte dei componenti.

Si stima, infatti, che circa 1,3 milioni di prodotti elettrici a base di nicotina vengano gettati via ogni settimana solo nel Regno Unito. Hopkins, inoltre, ritiene che questi oggetti monouso, con le loro batterie al litio, siano un ottimo esempio del rapporto problematico della società con i prodotti elettronici.

Adesso abbiamo un problema a causa della facilità con cui è possibile acquistare cose a un prezzo così basso – ha spiegato Hpkins – Le usi per cinque minuti, un’ora, e poi vengono buttate via quando, in realtà, possono essere ancora sfruttate. Pensando proprio a questa attitudine moderna, dunque, abbiamo voluto create un’auto con uno scopo simbolico. Un veicolo in rapido movimento, infatti, è il riflesso della società frenetica in cui viviamo tutti. Si spera, dunque, che oltre il suo valore estetico, il progetto inviti a riflettere sugli errori che stiamo commettendo.

Recover-E: foto e immagini

Lazerian punta l’attenzione sul problema dei rifiuti tecnologici realizzando una macchina da Formula E interamente con questi. Se siete appassionati di motori ed innovazione sfogliate le immagini in galleria.

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La Recover-E guidata in pista.

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Gli iPhone utilizzati per realizzare la Recover-E.

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La Recover-E in pista.

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Immagine frontale della Recover-E

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La macchina realizzata con rifiuti elettronici in pista.

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