Dal 6 maggio il programma di lancio delle startup della Motor Valley riapre le proprie porte per cercare nuove realtà su cui investire
Motor Valley Accelerator è il programma della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital dedicato a tutte quelle startup che vogliono sviluppare idee innovative per il settore automotive e della mobilità.
Come funziona e come candidarsi
Per inviare la candidatura della propria startup a Motor Valley Accelerator, è sufficiente accedere al sito dedicato e successivamente cliccare sul tasto “candidati ora”. Una volta fatto questo, è sufficiente riempire un modulo con tutti i dettagli riguardo l’attività che la startup vuole compiere nei prossimi anni e premere il tasto “submit”.
Successivamente tutte le candidature ricevute saranno valutate da Plug and Play, società americana di venture capital, anche tramite i propri uffici internazionali della Silicon Valley, di Detroit e di Stoccarda, insieme a CRIT, in veste di Technical Partner, al team di CDP Venture Capital e coinvolgendo tutte le aziende del progetto, tra cui STMicroelectronics, Ferrari, Dallara, Sabelt, OMR, UnipolSai, Agrati e Gruppo Hera, questi ultimi due entrati quest’anno a far parte del progetto.
Motor Valley Accelerator, il sito
Dopo la prima selezione, tutte le startup scelte durante l’arco dell’anno avranno accesso a un “ticket” di investimento fino a 400.000 euro e beneficeranno di un percorso avanzato costruito dal team di Motor Valley Accelerator sulle singole esigenze di ciascuna realtà.
Tutti al Motor Valley Fest
In occasione dell’ultima edizione del Motor Valley Fest, che si è tenuta dal 2 al 5 maggio a Modena, il programma Motor Valley Accelerator è stato il protagonista, nella prima giornata, del convegno dal titolo “Investment strategy in the world of startups: in partnership con Motor Valley Accelerator” nel centro storico di Modena.
Enrico Dente, Direttore di Motor Valley Accelerator e Plug and Play Tech Center, ha commentato:
“Oltre agli imprenditori già attivi in Italia, vogliamo sempre più raggiungere e sostenere quei founder Italiani che hanno creato le loro società all’estero e che vogliano aprire una sede anche in Italia per assumere, fare ricerca e sviluppare nuovo business.”