Le linee della Dino 208 GT4 sono meno emozionanti di quelle delle sorelle ed anche il quadro delle performance non rapisce i sensi.
Ferrari lega strettamente la sua immagine alle auto sportive e prestazionali, ma non tutte le “rosse” uscite da Maranello sono state dei missili ruotati. Tra i modelli meno incisivi, in termini di potenza e perfomance, un posto di particolare rilievo va alla Dino 208 GT4 del 1975, la cui reputazione è ulteriormente aggravata dallo stile poco eccitante della carrozzeria, almeno in rapporto alle aspettative indotte dalle sue origini. Anche sul piano filosofico non è al top, se si considera che Enzo Ferrari amava le alte cavallerie, convinto che potessero superare eventuali carenze telaistiche o aerodinamiche.
Foto da profilo Facebook Ferrari
La punta velocistica si fermava a 220 km/h ed anche lo scatto con partenza da fermo non lasciava a bocca aperta. Per correre a Monza o a Le Mans occorreva altro. Il modello non voleva illudere sul fronte delle prestazioni e si offriva per ciò che era: una sportiva divertente ma poco incisiva. A pesare sullo scarso appeal sensoriale, come già detto, ci pensava pure il design. Le sue linee squadrate, disegnate dal grande Marcello Gandini per Bertone, erano poco sensuali, specie se rapportate a quelle sinuose ed armoniche della Dino 206 GT.
Foto da profilo Facebook Ferrari