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Quando le Ferrari avevano gli SNAP

Erano gli anni '60 e le Ferrari stradali, in particolare le versioni più sportive, avevano i terminali di scarico SNAP - di ANDREA PESARESI

Un marchio di fabbrica delle Ferrari 250 GTO

Lo SNAP è un terminale di scarico formato da due tubi coassiali e da delle palette inserite nella corona circolare. Un effetto estetico notevole che impreziosì anche una coda arcinota come quella della Ferrari 250 GTO del ’62: ne montava 4, pure molto sporgenti, ed erano perfetti per esaltare l’immagine di potenza già evocata dall’interminabile muso. Io ne ho un ricordo nitido da quando ne vidi una per la prima volta: era la GTO di Edoardo Lualdi che aveva appena vinto la cronoscalata Coppa Luigi Fagioli a Osimo (AN), 1962.

quando le ferrari avevano gli snap

Tralascio, per non cadere nella retorica, tutte le emozioni del momento, comunque la questione dei tubi di scappamento, così li chiamavamo, mi rimase impressa. Poi nel negozio di autoricambi di mio padre, per anni rimase appeso un manifesto di una fabbrica di marmitte che ritraeva questi terminali sulla coda di una Ferrari. Insomma non potevo proprio dimenticarli. E ho sempre pensato che fossero montati per l’estetica o al massimo per migliorare la sonorità del motore… invece non proprio. Poco tempo fa, mi sono imbattuto casualmente in un’inserzione pubblicitaria dell’epoca, relativa a questi accessori… sono ritornati i ricordi e la curiosità di approfondire. La sorpresa è stata quella appunto di scoprire che la ditta IPRAN di Milano aveva costruito lo SNAP (brevettandolo) con lo scopo di migliorare le prestazioni: l’obiettivo era infatti quello di incrementare la carica aria-benzina agendo su una più efficace evacuazione dei gas combusti. Non ci sono dati al riguardo, ma una conferma significativa viene dalle istruzioni di installazione fornite all’epoca dalla ditta: oltre a indicare le posizioni di montaggio, riportavano le misure dei nuovi getti (smagrimento) da sostituire nei carburatori, segno che la combustione poteva aver luogo in condizioni più favorevoli.

L’idea di realizzare terminali di scarico con il principio di funzionamento degli eiettori non era nuova, ma la IPRAN ebbe il merito di realizzarli esteticamente accattivanti, malgrado poi non fosse proprio del settore: scarse le tracce storiche, ma sembra che la sua attività principale fosse la produzione di eliche sia per il settore aereo sia per quello navale. La denominazione SNAP, un acronimo che sta per Scarico Negativo Aria Pressione, suggerisce il principio di funzionamento; utile una premessa sulla geometria dei condotti: il tubo di scarico vero e proprio confluisce nella corona circolare dotata di palette sagomate per vorticare (ulteriormente) il flusso dei gas combusti, mentre il tubo centrale è corto e, tramite una biforcazione, è collegato alle 2 aperture laterali a forma di bocca; il gas di scarico, avendo una velocità pulsante (correlata agli scoppi) dà luogo a ciclici scambi di energia: quando il gas in uscita ha la massima velocità, aspira l’aria dal tubo centrale e l’accelera, mentre quando ha la minima, è l’aria accelerata, che, per inerzia, aspira a sua volta il gas abbassando così la contropressione esterna. È questa fase di bassa pressione che, propagandosi a ritroso nel tubo di scarico, provoca un migliore svuotamento della camera di scoppio, obiettivo indiretto del quale si è già fatto cenno.

quando le ferrari avevano gli snap

Tornando al contesto storico, negli anni ’60 il mercato degli autoaccessori era fiorente, la moda era quella di rendere l’auto più sportiva: la IPRAN forniva la Ferrari e ne utilizzava l’immagine vincente per promuovere tutta la sua linea di prodotti; era una strategia diffusa tra i fornitori della casa di Maranello, che aveva già raggiunto una notorietà planetaria. Il latineggiante “Super” sanciva il diffuso anelito alle prestazioni, qualificava tutto… dalle marmitte ai carburanti. Poi lentamente il mercato iniziò a cambiare, sempre meno personalizzazioni sportive e, in generale, sempre più vincoli di omologazione, soprattutto sugli impianti di scarico: già negli anni ’70 questi sofisticati terminali erano praticamente spariti, erano rimasti quelli fatti da semplici tubi cromati, questi sì montati per il solo effetto estetico; una prassi che continua anche oggi con i terminali di scarico… finti. Lo SNAP invece era vero… con il suo esemplare equilibrio tra semplicità, estetica e funzionalità, conserva ancora un fascino intatto.

FP | Andrea Pesaresi RIPRODUZIONE RISERVATA

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