- Porsche è passata 50.000 unità vendute nel 1999 a oltre 300.000 nel 2021. Come lei nessuno, grazie a un posizionamento unico nel mercato
- Da 50 a 300 in 20 anni
- Nella giusta posizione
- A proposito di Motor1 Numbers
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Porsche è passata 50.000 unità vendute nel 1999 a oltre 300.000 nel 2021. Come lei nessuno, grazie a un posizionamento unico nel mercato
Molto è stato scritto sull’offerta pubblica iniziale (Ipo) di Porsche. Aggiungo un altro pezzo, ma non vi dirò se comprare o meno. Non è la mia specialità. Quello che vi racconterò è una storia di successo che si legge a malapena altrove e che è la base per un buon benchmark nel settore.
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Da 50 a 300 in 20 anni
Vent’anni possono sembrare un’eternità nel settore automobilistico, ma non quando si parla di un marchio di auto sportive come Porsche. La Casa tedesca è riuscita a passare dalle vendite di circa 50.000 unità all’anno nel 1999 a poco più di 300.000 unità nel 2021. Il loro volume globale è calato solo due volte tra il 2002 e il 2021: nel 2008, quando la crisi finanziaria ha colpito l’economia americana e nel 2020, quando la pandemia ha costretto alla chiusura dei concessionari.
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Il lettore potrebbe anche ricordare la carriera di successo dei marchi premium tedeschi. Anche loro hanno registrato forti aumenti negli ultimi anni, ma, come nel caso di Tesla, non sono rivali diretti di Porsche. Per esempio, il prezzo medio al dettaglio delle Porsche disponibili in Germania nel primo semestre del 2022 era di 129.848 euro, contro i 68.862 euro delle Mercedes. Si tratta dell’89% in più. È lo stesso divario che c’è negli Stati Uniti e un po’ di più di quello che c’è in Cina, pari all’81%.
Nella giusta posizione
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Questo posizionamento consente a Porsche di essere probabilmente il marchio più solido del gruppo Volkswagen. È un marchio aspirazionale ed esclusivo, ma senza essere un marchio di nicchia. Il posizionamento unico di Porsche è anche lo scenario perfetto per l’innovazione dell’elettrificazione senza dover affrontare problemi di prezzo e senza danneggiare l’immagine di un marchio di supercar, come accade per esempio alla Ferrari.
I clienti del marchio non sono così sensibili ai costi dell’elettrificazione come quelli di Audi, BMW e Mercedes e, allo stesso tempo, non sono così dipendenti dalla benzina come i clienti della Ferrari. Questo facilita il passaggio dalla benzina all’elettrico e la Taycan ne è l’esempio migliore. Si vende abbastanza bene e non ha intaccato l’immagine del marchio.
A proposito di Motor1 Numbers
L’autore dell’articolo, Felipe Munoz, è Automotive Industry Specialist di JATO Dynamics.