- La Kona ha fatto stretching
- Per chi suona… il cicalino
- Quadro di famiglia
- A suo agio anche in città
- Factotum
- Non abbiate fretta
Lo so, i vecchi giornalisti dicono che nei titoli non si dovrebbero fare domande al lettore ma qui una licenza me la potete forse concedere. Vado subito al punto: avendo già in listino la Bayon, lunga 418 cm, e la Tucson, che misura invece 450 cm, la Hyundai ha deciso di ripensare la Kona e, con il lancio della seconda generazione, di piazzarla giusto a metà tra le due sorelle, con i suoi 435 cm. Cresce insomma nelle dimensioni, rispetto al passato, ma anche nelle ambizioni. I vertici dell’azienda ci tengono a puntualizzare come la nuova arrivata si possa considerare ancora un B-SUV. È però innegabile che si trovi – come si dice per i pugili – al limite della categoria superiore. Al di là di come la si voglia inquadrare, dopo averla provata ho il sospetto che per tanti utenti possa essere il compromesso ideale nella gamma della grande H. La mia risposta alla domanda iniziale è insomma bell’e servita. E adesso vi dico perché.
Nuova Hyundai Kona Hybrid N Line
La Kona ha fatto stretching
Nuova Hyundai Kona Hybrid N Line bagagliaio
Per chi suona… il cicalino
Il posto di guida mette d’accordo tutti, alti e… diversamente alti, con tante regolazioni che permettono a chiunque di ricreare la postura ritenuta ideale. Il pilota si trova davanti un pannello ricurvo con due schermi da 12,3 pollici che hanno una grafica chiara e moderna. Navigare tra i vari menù è piuttosto semplice. È una bella notizia, così non si perde troppo tempo a silenziare i tanti cicalini che avvisano con solerzia fin eccessiva che si superano i limiti, Bip!, che gli occhi non sono puntati esattamente sulla strada, Bip!, e che ci si è avvicinati al margine della corsia, Biiiiip!
Nuova Hyundai Kona Hybrid N Line plancia
Quadro di famiglia
Come avete visto, ho tirato dritto senza spendere tempo dietro alla linea. Dell’estetica, in fondo, avevamo già parlato quando erano state diffuse le prime foto e informazioni ufficiali. Qui lascio che a descrivere il tutto sia la galleria fotografica, ma devo ricordare che quella che vedere qui è la versione N Line, la più sportiva, con i passaruota in tinta. La versione d’accesso, chiamata X Line, ha ampi inserti in plastica, che danno un tocco dal sapore off-road. A completare la gamma c’è poi l’allestimento più elegante, chiamato X Class. Parlando delle scelte stilistiche, anche dal vivo trovo personale e indovinata la firma luminosa Seamless Horizon Lamp. Mi dà invece qualche perplessità la scelta di piazzare i gruppi ottici agli angoli dei fascioni paraurti, in un punto un po’ troppo esposto nei parcheggi a incastro in stile Tetris.
A suo agio anche in città
Factotum
Una volta fuoriporta la nuova Kona fa capire bene che il ricambio generazionale l’abbia resa – come si suol dire – più macchina. Il passo avanti in termini di qualità della vita a bordo è evidente e anche qui siamo in pratica ai livelli di un C-SUV. Senza vibrazioni e ruvidità, questa Hyundai si sposta silenziosamente anche alle andature autostradali, trovandosi insospettabilmente bene anche nelle vesti della passista. E non si scompone nemmeno quando le curve incalzano. Ben equilibrata, disegna le traiettorie con un certo puntiglio, docile ai comandi di uno sterzo progressivo e abbastanza preciso. Pur restando ben piantata sulla strada, dà una gradevole sensazione di scorrevolezza in ogni condizione.
Non abbiate fretta
Al di là della connotazione estetica N Line, la Kona Hybrid non ha comunque ambizioni sportive. Sotto il cofano c’è un quattro cilindri 1.6 aspirato da 105 CV, abbinato un motore elettrico che porta la potenza totale di sistema a 141 CV. A fare loro da spalla c’è una trasmissione che sfrutta un cambio robotizzato DCT – e quindi a doppia frizione – con sei rapporti, peraltro dotato di un originale selettore girevole sul piantone dello sterzo. Rispetto agli automatici CVT proposti da certe rivali, questo cambio crea un filo più diretto tra il piede destro e le ruote. Anche pestando con decisione sull’acceleratore, però, la spinta non è mai veemente. E che l’indole sia turistica lo dimostra anche il fatto he le palette dietro le razze del volante non permettano di snocciolare le marce ma di regolare la frenata rigenerativa su quattro livelli. A conti fatti, più che la modalità Sport si apprezza dunque la Eco (ah, la terza è Snow, per i fondi a bassa aderenza), che rende realistico l’obiettivo dei 20 km/litri per chi sa tenere a freno i bollenti spiriti.