Quando alla fine dello scorso anno Luca Marini ha annunciato il passaggio in Honda, sapeva che avrebbe intrapreso un percorso complicato, fatto di duro lavoro e di poche soddisfazioni, almeno guardando la classifica dei tempi. Questa è stata impietosa nella prima Sprint da pilota HRC, che ha chiuso in ultima posizione a oltre 22 secondi dal vincitore Jorge Martin.
Tuttavia, nella fase in cui si trova attualmente il pilota di Tavullia, anche risultati non positivi come quello della Sprint in Qatar possono aiutare a migliorare: “La giornata è stata molto difficile e dobbiamo capire cosa sia successo. Venerdì sembrava tutto più normale, sabato invece è stato molto più difficile del previsto. Anche il passo nella Sprint è stato strano perché era molto lento mentre nella simulazione il passo era più normale, allineato con i miei compagni”.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La gara breve del Gran Premio del Qatar è stata la prima da pilota Honda per Marini, quindi il cammino è solo all’inizio. C’è però uno sprazzo di positività, portato da Johann Zarco, secondo miglior rappresentante Honda dopo Joan Mir. Proprio loro due sono il riferimento del pesarese: “Zarco in qualifica ha fatto dei tempi incredibili e noi abbiamo guardato i suoi dati per capire cosa ha fatto. Lui riesce a far girare molto bene la moto in centro curva senza perdere molto in staccata. Poi è sempre stato forte in uscita di curva, anche ai tempi della Ducati. Quindi in questo momento la sta facendo guidare molto bene, anche se sta soffrendo un po’ in gara. Ma è normale che sia così, la moto è diversa dall’anno scorso. Stiamo tutti lavorando nella stessa direzione per raggiungere i risultati che vogliamo il prima possibile”.
“Sicuramente guardiamo i dati della Sprint, proveremo qualcosa nel warm-up, anche se è di giorno e sono solo 10 minuti. Servirà a poco, ma sarà utile per capire le mie sensazioni. Cerchiamo di capire su più giri come funziona, ma io credo che il peggio della moto arriva quando le gomme hanno il primo calo, se si riesce a posticiparlo il più possibile magari sopravvivi”, ha concluso Marini.
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