Se si guarda al passato recente, Austin sembra poter essere la pista giusta per aiutare la Honda a rialzare la testa e cominciare ad uscire dalla crisi. Il saliscendi del Texas, infatti, è stato il teatro dell’unica affermazione della Casa giapponese nelle ultime due stagioni, con Alex Rins che è stato bravissimo ad approfittare di un clamoroso errore di Pecco Bagnaia per condurre alla vittoria la RC213V del Team LCR.
Grazie anche alle sette affermazioni precedenti di Marc Marquez, si fa presto a capire che la Honda si è imposta per ben otto volte in dieci edizioni dell’evento del Circuit of the Americas, ma nel box griffato Repsol sembra esserci grande prudenza in vista della trasferta statunitensi.
“Austin occupa un posto speciale nel mio cuore e ho dei bei ricordi dell’anno scorso. Quest’anno arriviamo in una situazione diversa, ma sono ancora convinto che possiamo fare ulteriori progressi in America. Il circuito texano è molto particolare e la Honda ha avuto successo in passato. A prescindere dalla pista, il nostro obiettivo e la nostra intenzione rimangono invariati, perché continuiamo a costruire questo progetto”, ha detto Marini.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Così come è molto prudente il suo compagno di box Joan Mir, che fin qui ha fatto meglio dell’italiano, ottenendo tutti i sette punti colti tra il Qatar ed il Portogallo dalla HRC. Tuttavia, anche il maiorchino non sembra intenzionato a guardare al passato scintillante della Honda su questo tracciato.
“Andare in America è sempre bello, possiamo vedere questi tifosi solo una volta all’anno, quindi è importante regalargli un buon spettacolo. Andiamo sul terzo circuito molto diverso in tre gare, quindi dobbiamo capire come va la Honda al COTA, che è uno dei più particolari del calendario e soprattutto nel primo settore della pista è molto specifico. La pista è stata riasfaltata in buona parte dall’ultima volta che siamo stati qui, quindi non vedo l’ora di capire l’impatto di queste modifiche”, ha concluso Mir.
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