“Ducati è la moto da battere” è diventato un leitmotiv, una frase che rimbomba nel paddock da ormai diverso tempo, parole che si sono concretizzate nelle ultime due stagioni con il titolo mondiale conquistato da Pecco Bagnaia. Il due volte iridato sta difendendo la corona, ma non senza difficoltà, ed esce da Portimao con una rovinosa caduta che lo fa scivolare anche in campionato, dove davanti a sé ha la KTM di Brad Binder.
Nei test invernali, la Casa austriaca si è dimostrata competitiva e ha confermato le sensazioni positive anche nei primi due appuntamenti della stagione 2024, diventando di fatto la seconda forza in campo. Se guardiamo l’ordine di arrivo di Lusail e Portimao, manca ancora una vittoria all’appello e l’unica non-Ducati a vincere nelle quattro gare fino ad ora disputate è stata l’Aprilia con Maverick Vinales (nella Sprint a Portimao). Tuttavia, sembra sia la costanza a pagare, perché la classifica iridata vede Binder in seconda posizione nel mondiale, a 18 lunghezze dal leader Jorge Martin.
Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
“KTM mi sta dando un grande supporto anche se non sto dimostrando niente al momento, bisogna dire la verità”, ha affermato Augusto Fernandez in Portogallo, confermando quanto l’impegno del marchio austriaco sia importante per poter diventare davvero l’avversario numero uno di Ducati. Lo spagnolo è più attardato rispetto ai compagni di marca, compreso Jack Miller, il cui futuro nel team ufficiale sembra sempre più in bilico. Tuttavia, la solidità mostrata dalla squadra di Mattighofen si vede non solo con i piloti di punta, ma anche guardando più indietro in classifica.
Ora Ducati, oltre a concentrarsi sulla riconferma mondiale, dovrà impegnarsi anche a non rovinare l’idillio che abbiamo visto fino allo scorso anno. La lotta intestina tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin non sembra aver intaccato lo spirito di squadra di Borgo Panigale, che però ora ha un nuovo “gallo nel pollaio”. Marc Marquez romperà gli equilibri? L’incidente di Portimao fra l’otto volte iridato e il campione in carica incrinerà i rapporti? Nel frattempo, Martin è volato a +23 sul rivale dello scorso anno, ma è a +18 su Binder e KTM si è mostrata capace di piazzare la zampata nel momento di difficoltà dell’avversario.
“Ho superato Bagnaia prima che lui cadesse”, ha voluto sottolineare Acosta ai microfoni di Sky Sport al termine del Gran Premio del Portogallo, che l’ha visto salire sul podio. Numeri alla mano, KTM vanta due podi in Qatar (due secondi posti con Brad Binder) e uno in Portogallo (nella gara domenicale con Acosta). Solo nella Sprint di Portimao ha perso la top 3, con Miller che però ha ottenuto la quinta posizione confermando così la solidità del progetto e la costanza nei risultati. Tutto questo porta a pensare che KTM può davvero iniziare a impensierire Ducati? Ce lo dirà solo il tempo, alla seconda gara è presto per tirare le somme, ma il primo bilancio del marchio austriaco è più che positivo.
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