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MotoGP 2024. Nonostante le concessioni Honda e Yamaha arrancano, Ducati vola... l'ing. Bernardelle spiega! [VIDEO]

motogp 2024. nonostante le concessioni honda e yamaha arrancano, ducati vola... l'ing. bernardelle spiega!

MotoGP 2024. Nonostante le concessioni Honda e Yamaha arrancano, Ducati vola… l’ing. Bernardelle spiega! [VIDEO]

Durante l’ultimo DopoGP, quello dopo i test in Qatar, l’ingegner Giulio Bernardelle ha spiegato chiaramente la situazione di Honda rispetto alla nuove concessioni. Un discorso che possiamo prendere pari-pari e adattare anche alla situazione di Yamaha.

In estrema sintesi: le due Case quest’anno avranno a disposizione molti più test e la possibilità di impiegare nei test anche i piloti ufficiali. Una possibilità che hanno già sfruttato nello shakedown. Tuttavia nel rapporto di forza fra le Case sembra che quella uscita meglio dai test sia ancora Ducati.

Stabili Aprilia e KTM (vicine alle GP23 ma lontane dalle GP24, più o meno) e in difficoltà le due giapponesi, nonostante tutti e sei i piloti abbiano evidenziato aspetti positivi.

Questa la spiegazione dell’ing su Honda: “Va vista la situazione chiaramente puntualizzando alcuni aspetti. Honda viene da un cambiamento epocale, si è chiusa l’era Marquez, hanno rinnovato tutto. È rimasto Alberto Puig che, lo dico con il sorriso, stando alle critiche, era forse uno di quelli che doveva andarsene. Sono rimasti con Mir che ha fatto vedere di non essere il pilota ideale per guidare lo sviluppo della moto, tantomeno Nakagami”.

“Sono arrivati due piloti dalla moto migliore – ha ripreso l’Ing -, Marini e Zarco, quindi avranno avuto un impatto non proprio idilliaco con la Honda. È una situazione che merita tempo per essere ricostruita”.

“La cosa positiva, vista già a Valencia, è che loro avevano già una moto completamente rifatta, quindi da un punto di vista di capacità tecnologica dopo un po’ di tempo si è rivista una Honda dei tempi migliori. Giudicare quanto gap c’è ora e quanto ci vorrà a recuperare e quanto potranno recuperare, con dei piloti ottimi ma che non sono il riferimento della categoria… bisogna dargli tempo, è una stagione interlocutoria per la Honda”.

Insomma Honda ha fatto vedere di avere gli strumenti per rinnovare completamente la moto (in questo più di Yamaha) bisognerà vedere però se per colmare il solco che Ducati ha scavato almeno dal 2018 basteranno uno o due anni. Stesso discorso per Yamaha.

In collaborazione con Moto.it

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