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Marquez: "Importante vedere facce nuove in Honda, ma il mio verdetto arriverà dalla pista"

Questo venerdì a Misano, il pilota della Honda si è qualificato direttamente per la Q2 grazie alla scia di Dani Pedrosa, suo ex compagno di squadra nel marchio dell’ala dorata. Una gioia per lo spagnolo in un momento delicato per lui, nel quale ha rivoluzionato il paddock con la possibilità di rompere il contratto che lo lega alla Casa giapponese fino alla fine della prossima stagione, per salire su una Ducati del Gresini Racing, con Alex, suo fratello, come compagno di squadra.

Lunedì prossimo lo stesso circuito ospiterà il test collettivo in cui la Honda metterà in pista la prima versione del prototipo previsto per il 2024, e con cui Stefan Bradl, collaudatore della Casa di Tokyo, ha già girato da venerdì.

Nonostante la rilevanza delle sensazioni che la nuova RC213V può trasmettergli, la decisione di Marc Marquez dipenderà molto di più dal personale qualificato che potrà arrivare da altri marchi. Ingegneri di alto livello permetteranno alla Honda di fare quel passo avanti che da anni persegue senza successo, in settori chiave come l’aerodinamica, ad esempio.

“Dal Mugello la Honda sta cercando di reagire”, ha risposto il numero 93 venerdì, quando era sesto nella classifica dei tempi, a tre decimi dal miglior tempo di Marco Bezzecchi. Proprio in Italia è avvenuto l’incontro tra il pilota di Cervera e Shiniji Aoyama, il secondo dirigente più alto in grado della casa madre, Honda Motor. Poi ne sono seguiti altri due, con Hikaru Tsukamoto (responsabile della divisione due ruote di Honda), a Silverstone e al Red Bull Ring. È stato lì, in Austria, che Honda ha dato il via libera ad Alberto Puig, il team manager, per lanciare un’operazione di reclutamento di ingegneri, molti dei quali europei.

“Come potete vedere, ci sono facce nuove nel box. C’è un nuovo capo (Tsukamoto) che è nel box e che sta cercando di capire cosa sta succedendo. È importante vedere che c’è gente che viene dal Giappone”, ha aggiunto lo spagnolo, che ha ribadito che la sua direzione futura dipenderà dal tempo e dalla moto.

“Poi il mio giudizio dipenderà dal progetto in pista, dalle prestazioni della moto. Io chiedo risultati, ma sono loro che devono guidare il progetto. Più alto è il livello di ogni posizione in una squadra, maggiori sono le possibilità di successo. Ma come pilota non puoi avere la responsabilità di decidere anche questo. Puoi dire la tua, come ho fatto io in passato”, ha detto il pluricampione.

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Marc Márquez, Repsol Honda Team y el probador Stefan Bradl con la moto 2024

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

 

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