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La truffa dell’anello colpisce ancora: ecco come funziona e a cosa stare attenti

la truffa dell’anello colpisce ancora: ecco come funziona e a cosa stare attenti

La truffa dell’anello colpisce ancora: ecco come funziona e a cosa stare attenti

Torna in auge la truffa dell’anello, un genere di raggiro che fa leva sulla disponibilità ad aiutare persone in difficoltà del malcapitato di turno: l’episodio più recente si è verificato nei giorni scorsi a Piacenza, ma in questo caso, grazie alle indicazioni della vittima e alle indagini condotte dagli uomini della squadra mobile, i responsabili, tutti romeni da poco in Italia, sono stati identificati e denunciati.

Il modus operandi, a parte qualche variabile, è sempre lo stesso: uno schema ripetitivo ma comunque molto efficace, dato che si sfrutta il buon cuore delle persone che finiscono nella rete dei malviventi. In genere i truffatori fermano la propria autovettura sul ciglio della strada, fingendo di avere il mezzo in panne o di essere rimasti improvvisamente a secco di carburante.

Prima o poi qualcuno si ferma a prestare soccorso al presunto sventurato, ed è allora che scatta la trappola. La vittima in genere si propone di aiutare l’automobilista consegnandogli del denaro sufficiente a mettere quel tanto di benzina necessario ad uscire da quella situazione di difficoltà. Il truffatore a quel punto rilancia, chiedendo la consegna di una somma di denaro più alta e offrendo in pegno, in cambio per il “disturbo”, un anello d’oro. Peccato che in realtà si tratti di un oggetto di scarso valore, ma quando la vittima se ne rende conto è ormai troppo tardi.

Così è andata anche nel recente episodio andato in scena a Piacenza, all’altezza di via ponte Paladini. I fatti si sono verificati, per la precisione, nella mattinata dello scorso sabato 23 marzo. Notando una famiglia ferma a bordo strada con la propria auto in evidenti difficoltà, l’automobilista accosta e si propone di fornire il proprio aiuto. Si tratta di quattro romeni, come risulterà poi dalle indagini. L’uomo dà 10 euro ai quattro, che riescono a convincerlo a consegnare loro ulteriori 100 euro, dando in pegno per questo un anello in apparenza d’oro, successivamente risultato finto.

Quando l’automobilista si rende conto dell’inganno è troppo tardi, ma per sua fortuna era riuscito a raccogliere qualche informazione utile agli inquirenti per risalire all’identità dei truffatori. Dopo la denuncia, gli uomini della squadra mobile di Piacenza entrano in azione e individuano i malfattori, tutti e quattro cittadini romeni da poco in Italia specializzati proprio in questo genere di raggiro. Le autorità hanno già dato avvio alle pratiche per emettere nei loro confronti un foglio di via obbligatorio dalla provincia di Piacenza.

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