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Autovelox, a Treviso esplode la rabbia degli automobilisti: «Stop alle multe, spegneteli tutti»

autovelox, a treviso esplode la rabbia degli automobilisti: «stop alle multe, spegneteli tutti»

L’autovelox della tangenziale di Treviso

TREVISO – Dalla tangenziale di Treviso alle strade di tutta Italia. L’effetto-valanga dell’autovelox bocciato dalla Cassazione si è già innescato, con ripercussioni in tutta la penisola. Rilevatori spenti e niente più multe finché le lacune normative non andranno sanate; un esposto contro le istituzioni per danno erariale; e una pioggia di ricorsi da Nord a Sud contro le sanzioni. Sono gli affondi dell’associazione nazionale Migliore Tutela, da anni impegnata in una battaglia legale contro gli autovelox e che ora esulta per la sentenza degli Ermellini. «Prima o poi doveva accadere. Da tre anni profetizziamo una sentenza di questo tipo – afferma il presidente, l’avvocato Emanuele Dalla Palma -. Più volte abbiamo fatto presente alle istituzioni che c’era una cortina fumogena sulla questione autovelox, un gap tra omologazione e autorizzazione. Ora finalmente la Cassazione si è pronunciata a riguardo e ha dichiarato illegittimi gli apparecchi non omologati».

LA BOCCIATURA

Per la Corte gli strumenti elettronici utilizzati dal Comune di Treviso, e da un po’ tutti i Comuni in Italia, non avrebbero infatti l’adeguata omologazione del Ministero ma solo una generica autorizzazione. Una questione emersa col ricorso fatto dall’avvocato trevigiano Andrea Nalesso multato perché beccato a correre a 97 chilometri orari quando il limite in tangenziale è di 90. Già nel primo grado di giudizio il giudice gli aveva dato ragione bocciando la multa. Il Comune ha poi fatto ricorso in Cassazione, che però ha confermato la bocciatura creando un precedente non da poco. Adesso tutti i giudici che riterranno non valide le multe fatte con quel tipo di autovelox avranno un validissimo punto d’appoggio. Se Fleximan aveva abbattuto i velox a suon di flessibile, il legale trevigiano lo ha fatto in punta di diritto, con un effetto deflagrante. A partire da Treviso. Ca’ Sugana, infatti, corre il serio rischio di vedersi annullare tutte le multe staccate per eccesso di velocità: un colpo tremendo per il bilancio considerato che, nel 2023, l’incasso è stato superiore ai 6 milioni di euro. Le multe pregresse non sono più appellabili, ma quelle staccate d’ora in avanti sì e anche quelle per le quali non sono ancora scaduti i termini del ricorso. Ca’ Sugana per il momento ha deciso di tirare dritto: gli autovelox rimarranno in funzione «considerato che i termini per la eventuale notificazione delle sanzioni possono scadere successivamente all’emanazione di ulteriori pronunce giurisprudenziali o auspicabili provvedimenti normativi o regolamentari» è la posizione del Comune dopo un giro di consultazioni con la polizia locale. In un primo momento il sindaco Mario Conte era propenso invece a bloccare tutto per evitare una pioggia di ricorsi.

IL MONITO

È proprio questo il monito lanciato dall’associazione Migliore Tutela, paladina dei consumatori e delle micro imprese. «Chiediamo apertamente alle pubbliche amministrazioni e alle autorità preposte alla vigilanza delle strade di sospendere in autotutela gli autovelox usati ai fini sanzionatori – afferma Dalla Palma – in modo da evitare conseguenze sotto il profilo amministrativo, o persino penale, e risarcitorio a fronte della lineare e ineccepibile pronuncia della Cassazione». «Gli Ermellini – conclude il presidente – hanno fornito un ulteriore tassello volto a dipanare quella cortina fumogena che, a parer nostro, era stata generata ad hoc per eludere la reale problematica che connota gli autovelox. Mancano ancora gli elementi, di carattere tecnico-normativo, per completare il quadro».

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