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Persecuzione autovelox, ecco quando si ha diritto a ottenere il rimborso

persecuzione autovelox, ecco quando si ha diritto a ottenere il rimborso

Persecuzione autovelox, ecco quando si ha diritto a ottenere il rimborso

Le domande affollano la mente degli automobilisti vessati dagli 11.130 autovelox disseminati in tutta la Penisola. Merito della sentenza della seconda sezione della Cassazione che ha dichiarato illegittimi gli autovelox che non sono omologati ma solo autorizzati.

1.Ora posso smettere di pagare le multe dell’autovelox?

No, bisogna fare apposito ricorso e la decisione è personale. In caso contrario, arriverebbe al domicilio una sanzione pecuniaria con l’aggiunta di una notevole mora.

2. Posso chiedere il rimborso se l’autovelox non è omologato?

Questa sentenza non vale per gli automobilisti che hanno chiuso il contenzioso con l’amministrazione pagando quanto richiesto. La legge sul codice della strada lo prevede espressamente: quando si paga non si può riavere i soldi indietro. È un’oblazione che non va restituita.

3. A chi devo rivolgermi per contestare?

Chi non ha pagato, invece, può presentare il verbale al Prefetto entro 60 giorni. Nel caso in cui si opti per il giudice di pace i tempi si riducono a 30 giorni e la richiesta costa mediamente 100 euro.

4. Facendo ricorso ho la vittoria in tasca?

Siccome la valutazione avviene caso per caso, un giudice paradossalmente può anche non uniformarsi alla sentenza della Cassazione. In ogni caso è importante verificare se l’autovelox incriminato è fuori legge perché non omologato.

5. Chi deve fare gli accertamenti?

Bisogna chiedere informazioni al comune interessato per sapere se c’è già stato un riconoscimento tecnico di non omologazione. In caso contrario, l’accertamento tecnico sarà fatto dal consulente nominato dal giudice.

6. Quanto devo aspettare per la sentenza?

In media si attende 9-12 mesi per la decisione del giudice di pace. Circa dieci mesi per l’appello in tribunale e altri due anni per la Cassazione.

7. Il ricorso fa lievitare la multa?

No, il giudice dispone la sospensione della sanzione per tutta la durata del processo. E in caso di sentenza negativa la somma rimane quella comminata con il verbale.

8. Chi paga le spese processuali?

Chi perde la causa paga anche le spese della controparte. Ma il giudice può anche compensare, cioè ognuno si accolla le spese sostenute. E fare opposizione è opportuno solo se ci sono multe importanti e non poche decine di euro. Si rischia di rimetterci soldi e di perdere tempo e sprecare energie.

9. Perché l’autovelox va omologato?

Lo prevede l’articolo 45, comma 6 del codice della Strada che parla di «apparecchiature debitamente omologate». In sostanza, si tratta di una procedura tecnica finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato. Eventuali circolari ministeriali che considerano equivalenti omologazione e approvazione – dice la Cassazione – non possono derogare una norma primaria.

10. Chi può rimediare a questo pasticcio?

Il legislatore può modificare la norma di legge, oppure il ministero delle Infrastrutture può adottare un regolamento attuativo per disciplinare le modalità di omologazione. In modo tale che i comuni sappiano come procedere.

11. In quali città si multa di più?

Il centro con maggiori incassi da autovelox è Firenze, con 23,2 milioni di euro, seguita da Milano (quasi 13 milioni), Genova (10,7 milioni) e Roma (6,1 milioni). A Napoli, gli incassi, nel 2022, si sono fermati ad appena 18.700 euro.

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