Ritardi, incertezze e ora la burocrazia rallentano ancora una volta l’entrata in vigore del contributo statale
Annunciati, attesi, ma ancora lontani dall’approvazione finale. Gli incentivi auto 2024, i nuovi rifinanziati con i fondi avanzati nel 2022 e parte di quelli del 2023, si sono trasformati nella trama di “Aspettando Godot”, l’opera teatrale di Samuel Beckett nella quale i due protagonisti aspettano, seduti su una panchina sperduti nel nulla, un tale “signor Godot”, che non solo non arriva, ma si limita a mandare un ragazzo che, ogni giorno, annuncia ai due sventurati che lui “oggi non verr?, ma verr? domani”.
I motivi del ritardo
Incenviti auto 2024, attivi da maggio?
Auto è venuto a sapere che, a causa di un altro intoppo burocratico, ci sarà ancora da aspettare. Il testo ha subìto una modifica che richiede un ulteriore passaggio di firme dai ministeri per l’approvazione, si spera, definitiva. Non dovrebbe tornare alla Corte dei Conti, perché la sostanza non è cambiata, ma il risultato è altro tempo perso. Nelle ipotesi più ottimistiche il tutto slitterà entro la prima settimana di maggio, ma vista l’attuale cronistoria fare previsioni non ha più senso.
Anche perché nel mercato italiano praticamente fermo, che a marzo ha subito una brusca frenata e continua a far registrare la quota delle elettrificate plafonata ai margini del 4%, non servono le trame del teatro dell’assurdo, ma concretezza per stimolare la produzione e provare finalmente a svecchiare il parco circolante più vecchio d’Europa.