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In viaggio da Maranello a Le Mans: Un’avventura da 1.200 chilometri sulla Ferrari Roma

Maranello (Modena)— L’occasione è di quelle uniche. Attraversare l’Europa guidando una Ferrari da Maranello a Le Mans: oltre 1.200 chilometri partendo dalla fabbrica delle Rosse fino al circuito de La Sarthe, dove il Cavallino l’11 giugno ha vinto la 24 Ore di Le Mans dopo 50 anni di assenza dalla gara. La nostra compagna di viaggio è la Roma, con la Portofino M modello d’accesso alla gamma Ferrari  (parte da  220 mila euro). A Maranello la definiscono una gran turismo, perfetta per i lunghi viaggi e non affilatissima per la pista.

La carovana al traforo del Frejus (Valle di Susa)

Suono da brividi

Ci pensa l’accensione a mettere subito in chiaro le cose: il V8 canta  senza nemmeno aver sfiorato l’acceleratore con un borbottio profondo e possente, da brividi. Qui la prima lezione: la Roma è un’auto potentissima che va guidata con cautela e rispettata. La partenza segue le spiegazioni di rito e  dopo pochi metri è ora della seconda lezione. Fotografie, saluti, auto che si affiancano, suoni amichevoli di clacson: la Ferrari è una di quelle pochissime auto che portano festa, lasciando al loro passaggio un sorriso sulla bocca di tutti. L’uscita dal primo casello per imboccare l’autostrada in direzione Torino sembra un’ottima occasione per provare l’accelerazione bruciante di questa Roma che non delude le aspettative: in un lampo si arriva a velocità supersoniche e se si gioca con le palette in carbonio dietro al volante le otto marce scorrono velocissime una dietro l’altra. Il rombo dei 620 cavalli entra poderoso nell’abitacolo e non si vorrebbe più sentire altro, tanto che per tutto il nostro viaggio non abbiamo mai acceso la radio.

Divertente sempre, anche in viaggio

Quattrocento chilometri dopo, una sosta a Bardonecchia, l’ultimo paese italiano prima di attraversare il traforo del Frejus e passare in Francia. All’uscita dal pranzo la Roma è circondata da una scolaresca di bambini e chi ha già il telefonino scatta una foto. Le maestre sorridono: «È la forza della Ferrari». Impossibile non condividere anche con loro quel rombo che ci accompagnerà per altri 830 chilometri alla nostra meta: Le Mans. Prima però mettiamo il «manettino» (il cursore sul volante da cui si controllano le modalità di guida) su Sport e tentiamo qualche curva  sulle strade limitrofe.  La Roma si arrampica sui tornanti agile e sicura e se si esagera con il gas basta sfiorare il pedale dei freni carboceramici per uno stop istantaneo.  Prima, seconda, terza, quarta: è una danza che rapisce chiunque, impossibile sfuggirle. Nulla di più scontato della narrazione che racconta quanto sia bello andare veloce con una Ferrari: la Roma è una goduria anche alle basse andature, quando lo sterzo è così preciso che sembra di maneggiare un bisturi o addirittura nel traffico cittadino, quando tutta la sua potenza è a riposo, il motore è in ottava marcia a 60 all’ora e l’elettronica le consente di essere guidata con un dito.

Le Ferrari al centro di ricerca e sviluppo Michelin a Clermont-Ferrand (Francia)

Bella anche in coda

A Lione una lunga coda ci permette di studiare gli interni. Davanti a noi il grande display della strumentazione è chiaro e ben leggibile con l’immancabile contagiri al centro con fondo giallo e le schermate laterali personalizzabili. Al centro della consolle c’è un secondo schermo per infotainment (non molto reattivo) e climatizzatore e di fronte al passeggero c’è un terzo piccolo pannello da cui si possono controllare velocità, giri del motore, clima o radio.

L’arrivo a Le Mans

Una passione condivisa

Lo stop in stazione di servizio è l’ennesima occasione per fare nuove conoscenze: Francois e Michelle, 30 enni, stanno andando a Le Mans in camper e rimangono folgorati dal blu della nostra Roma. «Adoro le Ferrari rosse, ma così è davvero bellissima». Ecco la terza lezione della Ferrari: vederne una regala un momento di evasione condivisa. Via le questioni sociali, il prezzo, la politica, il bello, il brutto. È un simbolo dell’Italia capace di mettere d’accordo tutti.

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