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Hyundai Ioniq 6: autonomia reale, prova su strada, prezzo e video

Hyundai Ioniq 6 è una delle auto elettriche più convincenti e complete che mi sia mai capitato di provare, superando su certi aspetti anche Tesla Model 3 o Model S. Si pone infatti perfettamente a metà strada tra le due rivali americane, sia come dimensioni ma anche come approccio, autonomia, prezzo ed equipaggiamento. Punta tutto sul design e sullo spazio a bordo, il primo funzionale per l’efficienza e il secondo per regalare un’esperienza ultra confortevole. È esattamente come se il comodo salotto di casa nostra si fosse trasformato in un veicolo silenzioso e tecnologico, per supportarci al meglio in ogni spostamento da punto A a punto B. Abbiamo provato un esemplare in allestimento 77 kWh RWD Innovation, con trazione posteriore e batteria maggiorata, a partire da 55.400 euro, mentre i listini attaccano da 47.550 euro.

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Design e dimensioni

Forme e dimensioni sono piuttosto inusuali. Hyundai Ioniq 6 è una berlina coupè tre volumi che si ispira alle Streamliner del passato, vetture particolarmente affusolate, concepite per massimizzare la penetrazione aerodinamica e ridurre la resistenza all’avanzamento. Hyundai ha interiorizzato questo concetto per metterlo al servizio dell’autonomia, tipica dell’auto elettrica. Ne deriva così una forma decisamente atipica e originale per il contesto automobilistico attuale: un’auto che fa girare la testa e schiera in maniera opposta i pareri. O la ami o la odi, ma di certo non lascia indifferenti. Con ben 4,86 m di lunghezza è decisamente imponente su strada, complice anche la larghezza di ben 1,88 m e l’altezza di solo 1,50 metri. Tutti i bordi sono smussati, per convogliare i flussi d’aria verso la zona posteriore e mantenere il Cx aerodinamico più basso possibile. Il cofano è corto e basso, per fendere l’aria, che viene accompagnata fino allo spoiler posteriore, fisso e con integrate le luci del terzo stop.

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Sul paraurti anteriore è presente una presa d’aria attiva che opera in funzione dell’efficienza aerodinamica, mentre i cerchi in lega (nel nostro caso da 18”) sono completamente schermati, sempre a fini aerodinamici per ridurre le turbolenze. Le maniglie delle portiere sono ovviamente a scomparsa e sono anche presenti numerose prese d’aria nelle zone esterne, per incanalare al meglio i flussi lungo la fiancata. Ritorna anche su Ioniq 6 il motivo quadrangolare dei “Pixel”, presenti praticamente ovunque lungo la vettura. Colpiscono in primis le nuove Pixel Digital Light, fari a matrice di led che caratterizzano il frontale, con firma luminosa diurna ad effetto retrò. Lo stesso motivo è ripreso anche nel retro, sua per le luci di posizione – che percorrono l’intera larghezza del veicolo – che sulla terza luce di stop. Le si ritrovano anche nei due elementi verticali, per i retronebbia e per la luce bianca della retrocamera. Completa l’aspetto aerodinamico il fondo interamente carenato.

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Interni e tecnologia

Salendo a bordo di nuova Hyundai Ioniq 6 si apprezza fin da subito l’incredibile spazio presente in ogni direzione. Se non fosse per la seduta piuttosto bassa, si potrebbe quasi pensare di essere a bordo di un suv. La piattaforma nativa elettrica e-GMP da 800V consente di sfruttare al massimo lo spazio presente nell’interasse (2.950 mm) che sfiora i 3 metri, invece presenti per Ioniq 5. Il cofano corto e le ruote poste ai quattro angoli assicurano tanta tenuta di strada ma anche un rapporto incredibile tra lunghezza del veicolo e abitacolo. I sedili del nostro allestimento Innovation (a metà gamma) sono realizzati in ottimo tessuto idrorepellente e riciclato, così come molti materiali che caratterizzano il pannello portiera e la plancia. Di serie su tutti gli allestimenti sono poi presenti i doppi display da 12,3” per l’infotainment e per la strumentazione: ottima la risoluzione così come la sfruttabilità, sebbene non sia tra i migliori in commercio come feeling al tocco e tecnologia: manca ancora il supporto wireless per Apple CarPlay e Android Auto.

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La plancia è poi minimale, semplice, con la griglia delle bocchette dell’aria che la percorre da parte a parte. Apprezzabile poi la presenza dei comandi fisici per il clima, separati rispetto al sistema multimediale, oltre ai comodi tasti per la selezione delle schermate sul display centrale (navigazione, multimedia, ecc). Il volante in pelle sintetica è comodo ed ergonomico, pur non essendo io un fan delle soluzioni a doppia razza: i comandi sono fisici, chiari e facili da ingaggiare. Notevole poi il tunnel centrale, che concentra i comandi per i finestrini, il freno a mano elettronico, due porta bevande, la ricarica wireless del telefono e l’auto-hold. Sotto ad esso altro spazio per riporre oggetti, oltre ad una presa USB ed è anche presente il bracciolo centrale, sotto al quale trova posto un comodo pozzetto. Non mancano a richiesta i sedili a regolazione elettronica riscaldati e ventilati (che possono anche trasformarsi in comode chaise longue), impianto audio premium, telecamere perimetrali, parcheggio automatico, tetto panoramico schermabile e molti altri accessori.

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Spazio a bordo e meccanica di nuova generazione

Grande sfida e vantaggio per un’auto elettrica è la sfruttabilità di una nuova piattaforma nativa a zero emissioni, capace perciò di ottimizzare l’abitacolo in funzione dell’assenza di quelle componenti tipiche di un’auto endotermica. E Ioniq 6, grazie alla magistrale piattaforma e-GMP riceve un 10 e lode da questo punto di vista. Si tratta di un’auto che può facilmente essere vissuta anche in cinque passeggeri, con il terzo al centro del divano posteriore che non risulta sacrificato. Non vi è un tunnel centrale, perciò i piedi possono passare facilmente da un lato all’altro. E poi c’è un’infinità di spazio per le gambe, più di quello che si potrebbe trovare anche su una berlina da oltre 5 metri. Non mancano le bocchette d’aerazione posteriori e delle comode prese di ricarica Usb ma anche a 230 V. Grazie al sistema Vehicle-To-Load, la piattaforma è in grado di cedere energia dalla batteria ad oggetti elettronici esterni. Si potrà così facilmente ricaricare il proprio PC, iPad, telefono o altro mentre l’auto è ferma, ma anche in marcia o mentre attendiamo il termine della ricarica. Tra l’altro, il tunnel centrale anteriore è studiato per supportare un portatile come se fosse un tavolino, con supporti morbidi sui quali appoggiarlo.

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Vi è anche un adattatore che consente di collegare il bocchettone della ricarica ad oggetti elettrici esterni: si potrà così ricaricare una e-Bike, un monopattino elettrico, un fornelletto da campeggio, ma anche un elettrodomestico o qualsiasi accessorio alimentato con una presa di corrente a due o tre poli, anche schuko, fino ad un massimo di 3,6 kW a 230 V. Lo spazio per il bagagliaio è poi notevole, a partire da ben 401 litri, più altri 90 del vano anteriore, sotto al cofano. Passando poi alla ricarica, grazie alla rete di bordo da ben 800 V, sarà in grado di accettare ricariche in AC fino a 11 kW (peccato non siano supportati i 22 kW) e in corrente continua fino a ben 220 kW. In caso di colonnine ultra fast, come quelle della rete Ionity, sarà infatti possibile ricaricare dal 10 all’80% della batteria in meno di 20 minuti. Da una colonnina in AC a 11 kW saranno invece necessarie circa 7 ore, mentre da rete domestica a meno di 3 kW, sono richieste almeno 25 ore.

Prova su strada

Avevamo già provato l’ottima piattaforma su Ioniq 5 ma su Ioniq 6 sembra ulteriormente migliorato il feeling con la meccanica. La berlina di casa Hyundai propone un mix incredibilmente riuscito tra dinamica di guida, tenuta di strada, comfort e isolamento dall’esterno. È probabilmente una delle berline più confortevoli che mi sia mai capitato di guidare, soprattutto con i cerchi da 18” del nostro esemplare. Grazie alle sospensioni di tipo MacPherson all’anteriore (peccato non ci sia un quadrilatero alto) e al multilink al posteriore, offre una tenuta di strada e una precisione di guida superlativa. Il baricentro è poi decisamente basso, complice anche il pacco batterie collocato nella zona più bassa dell’abitacolo. La precisione dello sterzo è unità alla leggerezza del comando e al completo isolamento con le vibrazioni del manto stradale. Macinare chilometri in sua compagnia è una vera goduria, anche per ciò che riguarda la posizione di guida, decisamente perfetta. Ergonomiche e avvolgenti anche le sedute, per avere un supporto lombare corretto e una postura che non stanchi nemmeno dopo tanti chilometri.

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La potenza del motore elettrico da 229 CV e 350 Nm di coppia è scaricata sull’asse posteriore, rendendola di fatto una RWD. La spinta è decisa e progressiva, senza risultare troppo vivace o nervosa, nemmeno sui fondi più scivolosi. Le prestazioni sono però notevoli, con uno scatto sullo 0-100 km/h coperto in soli 7,4 secondi, fino ad una velocità massima di 185 km/h, limitata elettronicamente. Il peso di 1.930 kg in ordine di marcia sembra sparire con l’ottimo set-up meccanico e alla spinta immediata del motore elettrico. Nonostante le dimensioni, si muove molto bene anche nel traffico soprattutto grazie ad un incredibile angolo di sterzo e un ridotto raggio di sterzata. Sensori e sistemi adas funzionano alla perfezione, con una logica che non risulta fastidiosa in nessuna circostanza, aiutandoci nei viaggi e moderando la velocità del cruise control adattivo in maniera fluida e piacevole. C’è però da dire che sono presenti troppi “bip” durante la guida, segnalando ogni cambio di velocità su strada, leggendo i cartelli stradali. Segnala anche quando la velocità supera di poco quella imposta dai limiti, rendendo di fatto molto disturbata la guida: disattivandoli si riattivano all’accensione successiva.

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Autonomia e consumi

La versione da noi provata, RWD con batteria da 77,4 kWh, è quella maggiormente indicata per l’autonomia, con un valore in ciclo WLTP dichiarato da Hyundai di ben 614 km. Il consumo dichiarato è di soli 14,3 kWh/100 km, sottolineando l’elevata efficienza di questo modello. Tuttavia nella nostra prova, con un percorso prevalentemente urbano e due gite in giornata da oltre 150 km, siamo riusciti a totalizzare un consumo medio di soli 10,9 kWh/100 km con stile pacato e modalità Eco. Guidando invece distratti, il consumo sale fino a 12,8 kWh/100 km, comunque rimanendo inferiore al valore dichiarato da Hyundai. Con questi valori, l’autonomia reale in città può anche superare i 650 km, mentre in ambito extraurbano (con velocità tra 60 e 100 km/h) si stabilizza su 14 kWh/100 km, raggiungendo senza problemi anche 500 km.

In ambito autostradale, con velocità costante a 130 km/h il consumo sale a circa 18,5 kWh/100 km, portando così l’autonomia teorica di poco sopra i 400 km. Un valore comunque positivo se considerato nell’ottica delle dimensioni e del prezzo dell’auto.

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Prezzi e allestimenti

Il listino di nuova Hyundai Ioniq 6 parte da una base 47.500 euro con batteria ridotta da 53 kWh e allestimento Progress, alla base della gamma. La potenza di questo allestimento è di 151 CV, per un’autonomia dichiarata di 429 km. Passando alla batteria maggiorata da 77,4 kWh, si parte da 52.00 euro sempre in allestimento Progress, mentre per la nostra versione Innovation si arriva a 55.400 euro. Al vertice della gamma l’allestimento Evolution, da 58.950 euro e un equipaggiamento letteralmente full-optional. Disponibile anche la versione a trazione integrale, con doppio motore e 329 CV, per un’autonomia dichiarata di 589 km, a partire da 62.450 euro.

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Considerazioni finali

Hyundai Ioniq 6 riconferma le ottime percezioni avute in passato con la più spaziosa Ioniq 5, ma con tutto il vantaggio di un design pensato per massimizzare l’autonomia. Il rapporto dimensioni, tecnologia, prestazioni, autonomia e prezzo è tra i migliori del mercato, conquistando voti altissimi in qualsiasi area. Convince soprattutto nell’utilizzo quotidiano, vantando oltre 550 km in città reali (anche a condizioni sfavorevoli) e ridotti tempi di ricarica alla colonnina, registrando un consumo di energia tra i più bassi mai riscontrati in questo periodo storico. La gestione energetica è da riferimento per il mondo dell’elettrico, senza nulla invidiare alle vetture a marchio Tesla. Hyundai si riconferma un leader e promotore della mobilità elettrica e se questi sono i presupposti per una gamma di modelli 100% a zero emissioni, il futuro potrebbe risultare più roseo del previsto.

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