L’Europa intera in questo periodo discute su come comportarsi e quali strategie adottare per far fronte al cambiamento climatico sempre più evidente. Il mese scorso, la Commissione Europea aveva presentato una proposta per bandire la produzione di auto a motore a combustione a partire dal 2035, lasciando comunque la possibilità di circolare alle auto già immatricolate. Questa scelta era stata pensata per puntare maggiormente sull’elettrico, ed era stata accolta positivamente da quasi tutti gli stati membri (l’Italia uno degli unici inizialmente contrari). Dopo un iniziale assenso, tuttavia, anche la Germania ha fatto dietrofront, convinta che l’elettrico non sia l’unica via percorribile per rendere il trasporto su ruote meno inquinante. Inutile dire come questo cambio di rotta sia stato accolto malamente delle associazioni ambientali, a cominciare da Greenpeace, che il 22 marzo ha messo in atto una singolare quanto incisiva protesta.
Greenpeace protesta contro la richiesta del governo tedesco di un’eccezione alla nuova legislazione europea che vieterebbe la vendita di auto con motore a combustione entro il 2030. Il ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing chiede un’eccezione per i veicoli che possono funzionare con i cosiddetti carburanti sintetici.
Ovviamente, gli attivisti di Greenpeace non la pensano così, con i maggiori gruppi ecologisti mondiali che puntano fiduciosi sull’elettrico. Questa retromarcia è vista come la rinuncia da parte della Germania a partecipare a politiche ambientali attive.
La Germania non è nuova a queste prese di posizione forti. All’inizio della crisi energetica dovuta alla guerra russo-ucraina, per esempio, il Governo aveva deciso di riaprire ed allargare l’uso del carbone per produrre energia, di certo non una scelta ecologica bensì politica. Questo aveva causato molte proteste anche della famosa attivista svedese Greta Thunberg.
La Germania continua a sostenere che non è economicamente sostenibile imporre un cambio così radicale, e in un lasso di tempo così breve da un punto di vista produttivo. Infatti, secondo i vertici di Governo, sarebbero meglio soluzioni intermedie, come l’ibrido, che già oggi sta riscuotendo un grosso successo, a fronte degli attuali ed evidentissimi problemi dell’elettrico. Inoltre, la posizione tedesca prevede la possibilità di circolazione dei veicoli a combustione dopo il 2035 solamente se alimentati da combustibili sintetici.