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Ferrari Roma Spider, la nostra prova in Sardegna della sportiva a cielo aperto. Le foto

Ferrari Roma Spider

Cagliari – «Ma è difficile guidare una Ferrari?». Gli amici lo chiedono spesso a chi fa questo mestiere. E la risposta migliore sarebbe farli sedere adesso qui di fianco, al posto del passeggero, con un bel display dedicato, mentre percorriamo con un filo di gas le meravigliose strade del sud della Sardegna. Capote e frangivento aperti, sotto al piede destro un V8 biturbo strepitoso per elasticità, potenza e allungo che ora ronza sornione ma all’occorrenza ruggisce graffiando, quando si viaggia in souplesse la Ferrari Roma Spider (da 250 mila euro) fa sembrare tutto di una semplicità disarmante e ti avvolge in un’atmosfera d’altri tempi, nonostante trasudi tecnologica modernità da ogni poro.

Da tranquilla GT a “mangiacurve”

Tra le mani il volante in carbonio parla una lingua semplice e pura e racchiude un mondo di comandi che ti permettono di cucirti l’auto addosso a seconda dell’utilizzo che ne fai. Attorno hai un abitacolo raccolto e sportivo ma anche ricercato e pieno di coccole – come i sedili ventilati con scaldacollo, per dirne una. Le sensazioni fisiche, uditive e tattili si aprono in un ventaglio quanto mai ampio, perché la nuova 2+2 scoperta di Maranello si chiama Roma Spider ma è un camaleonte: dal ruolo di passista granturismo a quello di urlante mangiacurve lei può interpretare di tutto, passando senza fare una piega in mezzo al centro storico di una metropoli senza farti sudare per parcheggiare.

Doppia anima

La vuoi silenziosa e orientata ai viaggi? Chiudi la capote in tela a cinque strati (anche in movimento, fino a 60 orari), carichi un po’ di bagagli e ti metti in autostrada in un silenzio e a velocità che sulle prime sembrano irreali, con il supporto della guida semi-autonoma di livello 2 che funziona a meraviglia. Davanti c’è una strada deserta piena di curve? Con il manettino rendi più laschi i controlli elettronici e più taglienti la risposta del gas, dell’assetto, dello sterzo – un gioiello di prontezza, progressività e precisione – e dei freni carboceramici e ti trovi tra le mani un’auto tremendamente veloce, un filo più soffice del previsto ma appagante ed efficace, ben più di quanto la sua eleganza classica potrebbe far immaginare.

«E’ una vera Ferrari»

«Quando l’ho guidata la prima volta sono rimasto scioccato dalle prestazioniВ», ci ha confidato Enrico Galliera, direttore marketing e commerciale di Ferrari. В«La vedi con questo aspetto e difficilmente puoi immaginare che abbia performance cosГ¬ elevate non solo in senso assoluto ma anche in termini di handling, reattivitГ , efficacia di guida. È una Ferrari vera in tutto e per tutto che, più delle antenate, può rispondere anche alle esigenze dei puristi del marchio e della guida sportiva. Non ne ha le sembianze, ma la Roma Spider sotto sotto è una sportscar».

Tecnologia: mano invisibile

Non è un semplice proclama, e servono pochi chilometri di asfalto che insinua tra le insenature nei dintorni della Tuerredda per capirlo con chiarezza. Le pareti di roccia riflettono il latrato selvaggio di un motore semplicemente mostruoso per forza bruta e ampiezza di utilizzo: i suoi 620 cavalli e 760 Nm ti prendono a calci nella schiena se sai osare, complice un cambio a doppia frizione a suo agio tanto in ottava a settanta all’ora quanto nella zona rossa del contagiri con le marce basse. Il grip dell’anteriore e i freni, se usati nel modo giusto, ti permettono quasi di annullare i momenti di attesa quando devi passare di nuovo a pestare sul gas. L’elettronica che governa la dinamica del veicolo è incredibilmente evoluta e si trasforma in una sorta di mano invisibile che ti lascia giocare con le perdite di aderenza con relativa facilità. Ma bisogna avere tecnica e testa. Perché una Ferrari è sempre una Ferrari.

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