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F1 | McLaren: primi aggiornamenti già a Jeddah e Australia

Partire in salita non è mai facile. Si sprecano energie, risorse. Si rincorre sin da subito chi invece ha lavorato meglio ed è riuscito a prendere il via su un terreno pianeggiante, se non in leggero declivio. E’ la situazione in cui si trova la McLaren, per altro nell’anno in cui celebra i 60 anni dalla fondazione. Ossia il momento peggiore per scattare con dei deficit.

E invece la MCL60 è in ritardo. Palese. Ad ammetterlo erano stati i vertici del team sin dal giorno della presentazione. Il progetto ha avuto diversi ritardi e anche lo sviluppo aerodinamico della nuova monoposto ne ha risentito non poco.

James Key, direttore tecnico della squadra di Woking, ha spiegato che la tardiva modifica al regolamento tecnico arrivata nel settembre del 2022 ha complicato notevolmente le cose. 15 millimetri di differenza nell’altezza del fondo hanno stravolto i piani di tutti i team, ma McLaren ha patito tutto questo in maniera ben superiore.

Andrea Stella, da quest’anno promosso team principal dopo la partenza di Andreas Seidl, ha affrontato con grande chiarezza e onestà la situazione del team sin dall’inizio.

Dopo il primo gran premio della stagione svolto a Sakhir, in cui né Lando Norris né tantomeno Oscar Piastri hanno colto punti, il manager italiano ex Ferrari ha dichiarato che i primi aggiornamenti per le MCL60 arriveranno già a Jeddah, tra una settimana e mezzo, al Gran Premio d’Arabia Saudita. Ma ne arriveranno anche la settimana successiva per il Gran Premio d’Australia.

“Ci saranno alcuni sviluppi minori che saranno portati già a Jeddah e in Australia. Ci sono piccole novità per le prossime due gare. Non saranno necessariamente molto evidenti, ma dovrebbero aiutarci a migliorare le prestazioni in qualche punto della pista. Poi ci sarà il primo aggiornamento grosso che arriverà a Baku”.

f1 | mclaren: primi aggiornamenti già a jeddah e australia

Oscar Piastri, McLaren MCL60, Zhou Guanyu, Alfa Romeo C43

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

McLaren sta investendo risorse sulla realizzazione della galleria del vento, ma a oggi è in affitto e sfrutta quella Mercedes. Stella non vuole cercare scuse: l’assenza di un proprio tunnel del vento non deve essere un’alibi per la situazione in cui imperversa il team.

“Sapete, non voglio continuare a parlare della galleria del vento, perché è chiaramente un deficit per molte ragioni, perché spendiamo milioni per affittarla. Perché è una buona galleria del vento, ma la Formula 1 ha una certa specificità in termini di metodologie necessarie, che sono molto specifiche per la F1 e non volevamo investire per avere queste metodologie in una galleria del vento che non avremmo usato in futuro”.

“Quindi, in qualche modo, siamo indietro anche in termini di metodologie. E quando abbiamo un progetto, produciamo le parti per il modello, poi c’è un furgone che va a Colonia e perdiamo un paio di giorni. Se questo ha senso. La Formula 1 è un’attività così veloce che non si può avere questo modo di operare. Quindi non voglio parlare troppo della galleria del vento perché sembra una scusa, ma è sicuramente un deficit nella qualità dello sviluppo e nella velocità dello sviluppo a causa di tutte queste operazioni lente che si devono fare per far testare le parti nella galleria del vento”.

“Ma la galleria del vento da sola non basta a giustificare il fatto che l’auto sia dove è. Avremmo potuto fare un lavoro migliore indipendentemente dalla galleria del vento. Ora, questo è un aspetto che stiamo rivedendo. In tutta onestà, credo che questo sia riconosciuto. E questo ci ha permesso di trarre insegnamenti utili per gli sviluppi futuri del gruppo. Ecco perché mi vedete un po’ impegnato in termini di sviluppo della vettura”.

La buona notizia è che la struttura McLaren dovrebbe essere pronta e attiva tra pochi mesi: “Speriamo di avere la macchina nella galleria del vento, che dovrebbe essere a quel punto la nuova macchina a giugno”, ha concluso Stella.

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