Partire in salita non è mai facile. Si sprecano energie, risorse. Si rincorre sin da subito chi invece ha lavorato meglio ed è riuscito a prendere il via su un terreno pianeggiante, se non in leggero declivio. E’ la situazione in cui si trova la McLaren, per altro nell’anno in cui celebra i 60 anni dalla fondazione. Ossia il momento peggiore per scattare con dei deficit.
E invece la MCL60 è in ritardo. Palese. Ad ammetterlo erano stati i vertici del team sin dal giorno della presentazione. Il progetto ha avuto diversi ritardi e anche lo sviluppo aerodinamico della nuova monoposto ne ha risentito non poco.
Andrea Stella, da quest’anno promosso team principal dopo la partenza di Andreas Seidl, ha affrontato con grande chiarezza e onestà la situazione del team sin dall’inizio.
Dopo il primo gran premio della stagione svolto a Sakhir, in cui né Lando Norris né tantomeno Oscar Piastri hanno colto punti, il manager italiano ex Ferrari ha dichiarato che i primi aggiornamenti per le MCL60 arriveranno già a Jeddah, tra una settimana e mezzo, al Gran Premio d’Arabia Saudita. Ma ne arriveranno anche la settimana successiva per il Gran Premio d’Australia.
Oscar Piastri, McLaren MCL60, Zhou Guanyu, Alfa Romeo C43
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
“Sapete, non voglio continuare a parlare della galleria del vento, perché è chiaramente un deficit per molte ragioni, perché spendiamo milioni per affittarla. Perché è una buona galleria del vento, ma la Formula 1 ha una certa specificità in termini di metodologie necessarie, che sono molto specifiche per la F1 e non volevamo investire per avere queste metodologie in una galleria del vento che non avremmo usato in futuro”.
“Quindi, in qualche modo, siamo indietro anche in termini di metodologie. E quando abbiamo un progetto, produciamo le parti per il modello, poi c’è un furgone che va a Colonia e perdiamo un paio di giorni. Se questo ha senso. La Formula 1 è un’attività così veloce che non si può avere questo modo di operare. Quindi non voglio parlare troppo della galleria del vento perché sembra una scusa, ma è sicuramente un deficit nella qualità dello sviluppo e nella velocità dello sviluppo a causa di tutte queste operazioni lente che si devono fare per far testare le parti nella galleria del vento”.
“Ma la galleria del vento da sola non basta a giustificare il fatto che l’auto sia dove è. Avremmo potuto fare un lavoro migliore indipendentemente dalla galleria del vento. Ora, questo è un aspetto che stiamo rivedendo. In tutta onestà, credo che questo sia riconosciuto. E questo ci ha permesso di trarre insegnamenti utili per gli sviluppi futuri del gruppo. Ecco perché mi vedete un po’ impegnato in termini di sviluppo della vettura”.
La buona notizia è che la struttura McLaren dovrebbe essere pronta e attiva tra pochi mesi: “Speriamo di avere la macchina nella galleria del vento, che dovrebbe essere a quel punto la nuova macchina a giugno”, ha concluso Stella.
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