La Formula E è spesso tanto imprevedibile quanto entusiasmante. La gara di San Paolo lo ha dimostrato ancora una volta, regalando una corsa estremamente tattica ma molto divertente, decisa nelle ultime tre curve con una magia di Sam Bird. Un sorpasso deciso e all’esterno su Mitch Evans, colui che invece sembrava destinato a portare a casa la vittoria: al contrario, il successo di tappa ha preso una direzione differente, proprio grazie a quella magia nelle ultime curve che ha regalato alla McLaren il primo trionfo in Formula E.
Curiosamente, la corsa del britannico non ha seguito il classico iter che si potrebbe pensare per un ePrix così impegnativo dal punto di vista delle temperature e dell’energia. Sin dalle prime battute, infatti, Bird ha preso la testa della corsa e, al di là dei periodi di Attack Mode, il portacolori della McLaren è rimasto a lungo davanti a tutti gestendo la gara, nonostante chiaramente ciò significhi non poter sfruttare la scia di rivali per risparmiare sulla batteria.
Non è un caso, infatti, che a poche tornate dalla fine Bird fosse il pilota con meno energia del gruppo di testa, ma ciò non lo ha frenato, riuscendo a conservare carica sufficiente per sfruttare i problemi di derating accusati da Evans nelle ultime curve. Nell’ultimo passaggio, Bird ha fatto la propria mossa spostandosi all’esterno della veloce curva dieci, mentre Evans ha provato a difendere l’interno: l’inglese ha completato il sorpasso allungato la staccata successiva, riuscendo così a prendere il comando della corsa alla penulatima curva, che ha poi difeso fino alla bandiera a scacchi.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Per Bird si tratta della prima vittoria in Formula E dal 2021, quando vinse a New York con Jaguar, ma ciò rappresenta anche il primo successo in assoluto per la McLaren nella categoria elettrica, entrata l’anno scorso dopo aver rilevato la struttura Mercedes.
Evans ha conquistato il suo primo podio della stagione in seconda posizione, anche se chiaramente vi è un po’ di rammarico. Il pilota della Jaguar ha scelto il momento giusto in cui provare a dare lo strappo decisivo, tentando di portarsi al comando: a privarlo del trionfo sono state le difficoltà accusate proprio nell’ultima tornata, quando la gara sembrava quasi decisa, anche perché Bird aveva accusato problemi nella gestione delle temperature, tanto da doversi spostare sui rettilinei. L’amarezza del neozelandese è quindi comprensibile, ma dopo un inizio di campioanto difficile, per Evans si tratta comunque di un buon risultato.
Ben più accesa è stata la lotta per l’ultimo gradino del podio, che si è risolta proprio in volata. Dopo aver perso contatto dal duo di testa, Jake Dennis, in rimonta da metà gruppo, e Pascal Wehrlein, partito dalla pole, hanno iniziato a duellare e darsi fastidio. Ad approfittare di questo duello è stato Oliver Rowland, capace di infilarsi all’interno dell’ultima curva soffiando la posizione ai rivali e regalando alla Nissan un altro bel podio.
Anche in casa Porsche qualcosa non ha funzionato, soprattutto dal punto di vista strategico. Wehrlein era il pilota con più energia proprio assieme a Dennis a poche tornate dal traguardo, tanto che mentre si trovava alle spalle di Evans ha anche tentato l’attaco per portarsi in testa e provare a dare lo strappo. Dopo non essere riuscito a portare a termine il sorpasso, il tedesco si è buttato in pieno rettilineo alle spalle di Dennis: da quel momento la sua gara si è “virtualmente” conclusa, perché il pilota della Porsche ha perso il treno del duo di testa, rimanendo bloccato proprio dietro il britannico dell’Andretti.
Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3
Foto di: Dom Romney / Motorsport Images
Un’occasione persa per la Porsche, che era partita in testa e aveva seguito una strategia puntata proprio sul risparmiare quanta più energia possibile, ovvero in scia ma sempre nel gruppo di testa. Ciò che è mancato è stato proprio lo spunto sul finale, ma è possibile che la sua 99X Electric abbia sofferto anche le temperature.
Alle spalle dei primi cinque, da Costa ha conquistato i suoi primi punti dell’anno in sesta posizione davanti alle due DS di Vergne e Vandoorne, che probabilmente si aspettavano qualcosa in più dopo aver centrato la prima e la seconda fila. Per il portoghese della Porsche, invece, si tratta di un weekend positivo come non accadeva da tempo a questa parte, motivo per il quale indubbiamente si può ritenere nel complesso soddisfatto dei punti portati a casa.
Grandissima rimonta dal fondo per Maximilian Guenther con la sua Maserati. Dopo aver scontato le 40 posizioni di penalità causate dalla sostituzione del cambio e dell’inverter sulla sua vettura, a cui si sono poi aggiunti anche 10 secondi di stop&go, sfruttando un ottimo passo e le varie Safety Car, il tedesco è riuscito a rimontare fino a portarsi in zona punti.
Maximilian Gunther, Maserati Racing, Maserati Tipo Folgore
Fuori dalla zona punti Sacha Fenestraz con la Nissan, il quale precede Mortara, che non è stato in grado di tramutare in una top ten la bella qualifica, complici anche le evidenti carenze del pacchetto Mahindra. Tredicesimo Di Grassi con la prima delle due ABT Cupra, speronato da Nato nelle prime fasi della corsa. Deludono Frijns e Hughes, i quali concludono nella parte della classifica.
Ritirato il leader della classifica alla vigilia del weekend, Nick Cassidy. Il pilota della Jaguar aveva danneggiato l’ala anteriore all’inizio della gara, ma a mettere fine alla sua corsa è stato un problema tecnico nella rapida curva dieci. Dopo aver perso il controllo, il neozelandese è finito a muro, facendo uscire la Safety Car.
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