Drag Race Italia ha una nuova casa – Paramount+ – ed è pronto a stupirci con una terza stagione ricca di novità. Condotto da Priscilla, il format vede tornare in giuria Chiara Francini e le new entry Paola Iezzi e Paolo Camilli. «Per me è stata una sorpresa. – dice Paola Iezzi che ha curato anche la sigla della nuova stagione, The Queens – Ed è stato bello perché ero stata ospite nell’edizione scorsa e avevo percepito l’energia bellissima del trasformismo e di tutto quello che amo nello spettacolo. Le persone che riescono a essere loro stesse, anche se trasformate, sono per me estremamente interessanti. E poi il mondo affascinante di Drag Race è anche divertente e a me l’ironia piace. Essere un giudice è un onore. Non mi sono mai sentita nella posizione di poter giudicare qualcuno. Oggi però ho accumulato una serie di esperienze di vita. Non solo sul palco, la vita accumulata è quella che serve. Portare questo bagaglio e imparare dai performer ti arricchisce moltissimo».
Paolo Camilli ammette invece di essersi «messo in gioco con curiosità, follia e anche serietà. Colgo l’occasione per ringraziare i miei compagni di viaggio: grazie alla loro professionalità, umanità e alle storie di Drag Race devo dire che, dopo qualche mese, mi sento più libero e più fiero di essere me stesso. È stato un percorso». Per Chiara Francini, al contrario, Drag Race è ormai «un ritorno a casa». «C’è quella sensazione di benessere che hai quando entri in casa, ti metti le ciavatte e ti sbatti sul divano», scherza l’attrice.
I concorrenti di Drag Race Italia
Drag Race Italia
E, a proposito di importanti traguardi, in occasione di Inter-Bologna il cast della nuova edizione di Drag Race Italia è arrivato a San Siro. Una presenza in parte criticata sui social, ma che proprio per questo diventa simbolica: Drag Race Italia è intrattenimento, ma anche e soprattutto attivismo. Lo sottolinea Priscilla: «Per me che faccio la Drag da 22 anni è la realizzazione di un sogno professionale. – ci dice nell’intervista – Ma è anche la possibilità di essere attivista e di esserlo attraverso l’intrattenimento e il colore. Fare la drag mi ha reso più libera, migliore e completa. E poter parlare di questo è il raggiungimento di un traguardo».