Cinture di sicurezza obbligatorie in Ue dagli anni 70: hanno salvato milioni di vite
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I dati sulle cinture di sicurezza Francia (1973), Spagna (1974) o Paesi Bassi, Norvegia e Svezia (1975) sono stati i pionieri nell’introduzione delle cinture di sicurezza in auto, seguite poi negli anni 80 dallo Stato di New York (1984) e dalla Federazione Russa (1987). La Cina ha optato per questo regolamento nel 1993. Secondo il rapporto sulla sicurezza stradale del 2022 dell’International Transport Forum, il periodo 2010-2019 è stato caratterizzato nei Paesi sviluppati da un forte calo del numero di vittime della strada tra i passeggeri, in particolare in Grecia (-63%), Norvegia (-54%) e Corea del Sud (-51%). Tredici altri Paesi (Svizzera, Spagna, Argentina, Lussemburgo, Irlanda, Danimarca, Portogallo, Lituania, Svezia, Australia, Belgio e Slovenia) hanno registrato riduzioni superiori al 30%. Secondo l’Oms, l’uso delle cinture di sicurezza riduce il rischio di lesioni mortali agli occupanti dei sedili anteriori del 45-50% e il rischio di morte e lesioni gravi agli occupanti dei sedili posteriori del 25%.
Ancora troppi Paese nel mondo dove non sono obbligatorie Tuttavia, troppi Paesi in tutto il mondo devono ancora adottare una legislazione che obbliga conducenti e passeggeri ad indossare le cinture di sicurezza anteriori e posteriori e che faccia rispettare questo obbligo in modo più rigoroso. Circa 1,35 milioni di persone muoiono ancora sulle strade ogni anno, il 93% delle quali nei paesi in via di sviluppo.