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Chevrolet Bolt elettrica si incendia nel vialetto di casa: era in attesa del richiamo della Casa per un difetto alla batteria

Un’altra auto elettrica che va a fuoco da sola. Questa volta ad autoincendiarsi è stata una Chevrolet Bolt che è andata in fiamme spontaneamente mentre era parcheggiata nel vialetto adiacente all’abitazione del proprietario, a Wareham, in Massachusetts, negli Stati Uniti.

Aspettando l’intervento riparatorio sulla batteria difettosa

L’incendio divampato dalla piccola vettura elettrica, che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche vista la vicinanza con la casa del proprietario, quasi certamente avrebbe potuto essere evitato dato che la Bolt in questione rientrava nel richiamo annunciato da General Motors, proprietaria del marchio Chevrolet, nel 2021 quando scoprì che alcuni veicoli elettrici si incendiavano da soli a causa di batterie difettose. Il proprietario di questa Bolt ha raccontato ai media americani che la sua auto non era ancora stata sottoposta all’intervento di risoluzione del problema da parte del costruttore: “Non avevano batterie da darci, quindi stavamo aspettando”.

General Motors aveva inizialmente comunicato che avrebbe sostituito l’intero pacco batteria di ogni Chevrolet Bolt EV prodotta tra il 2017 e il 2022, per poi, come annunciato quest’anno, cambiare strategia, rendendo noto che non sarebbe stata necessaria la sostituzione dell’intero accumulatore ma che sarebbe bastata solo l’installazione di un software per monitorare le condizioni della batteria.

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Intervento complicato dei vigili del fuoco

Il fatto che l’auto fosse parcheggiata all’esterno ha permesso un intervento più agevole ai vigili del fuoco che sono stati chiamati a intervenire in piena notte. Nonostante questo, riuscire a domare le fiamme è stata un’impresa. Dopo aver spento le fiamme e aver continuato a gettare acqua sull’auto, la batteria dell’auto ha ripreso a infiammarsi mezz’ora dopo.

Tre ore e più di 41.600 litri d’acqua per spegnere le fiamme

Il complicato intervento dei vigili del fuoco è durato tre ore, durante le quali sono serviti oltre 41.600 litri di acqua, per mettere l’auto in sicurezza e garantire che non fosse più a rischio incendio. I pompieri hanno anche utilizzato un speciale tubo flessibile che scorre lungo il terreno per arrivare sotto il pavimento del veicolo elettrico e raffreddare la batteria dal basso. Al momento in cui è scoppiato l’incendio, come confermato dal proprietario, la Bolt non era collegata alla presa di ricarica, avvalorando che le fiamme siano partite spontaneamente dalla vettura.

Fortunatamente non ci sono stati feriti, questo dovuto principalmente al fatto che la vettura fosse parcheggiata in un’area esterno. “Se questo veicolo fosse stato parcheggiato in un garage, le conseguenze avrebbero potuto essere disastrose”, ha commentato Jonh Kelley, capo della squadra di vigili del fuoco intervenuta nell’incidente.

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