Le vendite di auto elettriche rallentano e tutti i costruttori spingono sull’ibrido plug-in per agevolare una transizione in salita. BYD, il colosso cinese di veicoli a batteria che già nel 2008 presentava la F3DM come “prima plug-in prodotta in serie al mondo”, porta in Europa la Seal U DM-i, una Suv di 4,77 metri di lunghezza con sistema ibrido ricaricabile denominato Dual Mode come da acronimo. La vettura è la prima ibrida plug-in del marchio a essere lanciata nel Vecchio continente dopo sei modelli a zero emissioni: chiaro segno di come il costruttore cinese, che da noi ha mosso i primi passi commerciali, sia rapido nell’adattarsi a un mercato difficile, in Italia complicato anche dal ritardo del varo degli incentivi.
Ricca dotazione e lo spazio non manca. La Seal U DM-i è una Suv dalle linee morbide (dietro c’è la mano di Wolfgang Egger, già al centro stile di Alfa Romeo oltre che di Lancia, Seat, Audi e Lamborghini) che punta le sue carte sull’efficienza del sistema ibrido, combinato a un prezzo aggressivo nei confronti non solo delle sue rivali dirette, ma anche delle full hybrid. Sui tre allestimenti sono di serie quasi tutti gli Adas (basati su cinque radar e una telecamera), così come i sedili anteriori riscaldati e ventilati a regolazione elettrica e il tetto apribile in vetro. La plancia ha un design pulito ed è costruita con plastiche morbide e pelle vegana (estesa a sedili e interni porta), il cruscotto digitale è da 12,3 pollici e ha un head-up display, lo schermo per l’infotelematica è da 15,6 (girevole in verticale, una chicca), l’integrazione con Apple CarPlay e Android Auto non prevede il cafo e non manca una doppia ricarica wireless per smartphone. Brutta la posizione dell’hazard in basso sul tunnel, a fianco di comandi fisici replicati per le modalità di guida e un’elegante piccola leva del drive. Il bagagliaio ha capacità di carico discreta (425-1.440 litri dichiarati) e una soglia di accesso alta da terra. Le famiglie ringrazieranno per lo spazio interno a disposizione (il passo è di 2,76 metri) e il pavimento piatto.
Il powertrain. Abbiamo guidato la versione Boost, a trazione anteriore con il Dual Mode che associa un quattro cilindri benzina 1.5 a ciclo Miller da 96 CV a un motore elettrico da 194 CV. La potenza di sistema è di 214 CV, la coppia massima di 300 Nm, la batteria ha una capacità di 18,3 kWh per una autonomia elettrica dichiarata fino a 80 km. La versione Comfort ha una batteria più grande da 26,6 kWh che porta il range a 120 km, mentre Design è il nome della versione più potente a quattro ruote motrici: in questo caso, ci sono due motori elettrici (204 CV all’anteriore e 163 CV al posteriore), una batteria da 18,3 kWh e un quattro cilindri benzina turbo di 1.5 litri a ciclo Atkinson da 96 kW/128 CV, per una potenza di sistema di 319 CV e una coppia massima di 550 Nm.
Accede anche agli incentivi. Boost e Design sono in vendita da giugno con prezzi rispettivamente a partire da 39.800 euro e da 47.800 euro, Comfort entrerà in listino dopo l’estate. Le prime due sono incentivabili quando sarà operativo il provvedimento del governo, secondo il responsabile del prodotto Davide Lanna: in assenza del dato sulle emissioni di CO2 in cartella stampa, il costruttore parla di 21 g/km per Boost e 26 per Design. Le batterie al litio-ferro-fosfato offrono una capacità di ricarica di 11 kW in corrente alternata trifase e di 18 kW in corrente continua. Il tempo di ricarica in corrente continua (30-80%) è “di appena 35 minuti”.
Comoda ed efficiente. Ci avviamo in modalità elettrica, trazione prevalente su questo sistema Dual Mode, tant’è che il costruttore dichiara con un serbatoio da 60 litri una autonomia complessiva di oltre 1.000 chilometri. Decidiamo di andare solo a batteria dopo aver preservato con la funzione Save un 25% di carica, da utilizzare eventualmente in un secondo momento. Percorsi poco meno di 70 chilometri con il 75% di energia disponibile, il sistema passa automaticamente al funzionamento ibrido. Il comfort sospensivo e acustico è di ottimo livello, anche alla massima velocità autostradale consentita. Il peso (circa 1.900 chili sulla Boost, ci risponde ancora Lanna) si sente con i suoi trasferimenti di carico quando si decide di tenere giù il piede in qualche curva stretta, ma non è così che si guida una Suv destinata a viaggi familiari in tutto relax. Se poi ci si ferma su una piazzola o in un bosco, collegandosi alla batteria (V2L) l’auto diventa un alimentatore portatile per dispositivi elettrici: avere un biberon caldo o un caffè bollente, si può.
