Il cantautore Bugo si racconta a “Le Iene” in un lungo monologo_bugo1
Continua Bugo: “La mia carriera è iniziata nel 2000, ho pubblicato 10 album e 20 anni dopo i miei inizi sono arrivato su quel palco bello carico, bello positivo. Però non è andata come volevo: una mia canzone è stata distrutta in diretta mondiale, sono stato insultato davanti a milioni di persone, e la violenza generata da quell’evento è stata insopportabile, una cosa tremenda, che ha cambiato la mia vita e quella della mia famiglia. Sì, perché io sono padre di due figli, sono anche figlio, e, a volte, sono anche una gran testa di ca**o. Nel senso che non sono perfetto. Ma mi piace affrontare le cose positivamente, e in questi anni ho cercato di reagire nel modo più empatico possibile, nonostante quasi nessuno mi abbia chiesto: ‘Bugo, ma tu, come stai?’. Immagino sia capitato anche a voi di vivere momenti tremendi, quando sembra che tutto ti metta la testa sotto la sabbia. È in quei momenti che devi trovare la tua forza dentro di te, la tua dignità. Quelle che dico sono cose semplici, banali, ma è questo il succo della vita. Perché se riuscirete a farlo, nessuno vi scalfirà più. Soffrirete ancora, ma sarete un po’ più forti. E sarete capaci di ricordarvi che, nonostante tutto, la vita è una gran figata”.
Il primo marzo, esce in digitale Per fortuna che ci sono io, il nuovo brano di Bugo, che anticipa l’omonimo album di inediti in uscita il 15 marzo. Per fortuna che ci sono io vuole essere un manifesto, un grido di libertà e attraverso il testo e i riff di chitarra, Bugo fa sapere al mondo chi è veramente e come sempre lo fa nel suo stile, senza filtri e senza compromessi.