La strategia green di Bentley ha imposto una revisione della gamma propulsiva, con la rinuncia ad un motore iconico. L’erede è ancora più potente ed efficiente.
Per diversi anni il W12 è stato il motore di punta in casa Bentley. Il suo esordio avvenne sulla prima Continental GT del 2003. Poi una serie di evoluzioni, che hanno portato la potenza del 6.0 litri biturbo a quota 740 CV. Tanta l’energia custodita sotto il cofano della Batur. Ora il marchio inglese, per dare corpo a un altro passo nella strategia Beyond100, ha deciso di sostituirlo con un powertrain elettrificato. Si tratta, nello specifico, di un V8 ibrido, che diventa il riferimento motoristico della gamma.
Il nuovo V8 ibrido Bentley sarà un gioiello
Battezzato Ultra Performance Hybrid, questo cuore segue la lunga tradizione della casa inglese, che ha elevato negli anni il vigore prestazionale dei suoi modelli facendo appello alle tecnologie “integrative” del tempo. Dai compressori degli anni Venti si è passati ai turbocompressori degli anni ottanta. Adesso è il turno dell’electrochargin, che aggiunge potenza elettrica al sistema, spingendo le prestazioni e l’efficienza verso nuovi traguardi.
In modalità esclusivamente elettrica, col V8 ibrido di Bentley sarà possibile percorrere una distanza fino a 80 km. Le emissioni di CO2 nel ciclo di guida WLTP saranno inferiori a 50 g/km. Al nuovo motore il compito di sostituire l’iconico W12 biturbo, che andrà in pensione questa estate, dopo aver preso forma in oltre 100 mila unità negli ultimi due decenni. Nelle prossime settimane saremo in grado di fornirvi più dettagli sulle sue caratteristiche.