Auto elettriche – Cina, i super incentivi dello Stato: “Solo BYD ha ricevuto 2,8 miliardi”
I dati. I sussidi cinesi, che per il Kiel Institute hanno interessato oltre il 99% delle aziende quotate in Borsa solo nel 2022, sono stanziati per far progredire tecnologie chiave e si concrettizzano in diverse forme: accesso preferenziale alle materie prime critiche, trasferimenti forzati di tecnologia da parte di investitori stranieri o trattamenti di favore negli appalti pubblici e nelle procedure amministrative. La sola BYD ha ricevuto “sovvenzioni particolarmente elevate” e quantificate in circa 220 milioni di euro nel 2020, in oltre 500 milioni nel 2022 e in 2,1 miliardi nel 2023. In sostanza, gli aiuti sono saliti dall’1,1% dei ricavi al 3,5% nel giro di tre anni. Inoltre, l’azienda ha ottenuto maggiori incentivi per le sue elettriche rispetto ad altri costruttori locali come Gac o imprese straniere come la Tesla. Inoltre, l’istituto avverte che le cifre “sottostimano chiaramente la reale portata dei sussidi per le tecnologie verdi in Cina”: BYD, infatti, beneficia anche delle sovvenzioni concesse ai produttori di batterie perché consentono di abbassare i costi di produzione, nonché degli aiuti diretti agli acquirenti di veicoli elettrici perché stimolano la domanda. Insomma, un doppio vantaggio.