Prezzi del gas altalenanti e forniture di materiale che potrebbero interrompersi: ecco i segnali che fanno pensare a una crisi del vetro in arrivo
- D: Come vivete la possibilità della crisi del vetro?
- D: Vede una sofferenza da altre parti?
- E a livello di prezzi? Ci sono state variazioni significative?
La parola “crisi” è come il nero: va bene su tutto e negli ultimi anni l’abbiamo imparato a nostre spese. Quella della pandemia, poi la crisi dei chip, quella delle materie prime, l’immancabile crisi economica. Ora sembra che tutto sia apparecchiato per la crisi del vetro, con prezzi del gas ben più alti che in passato e possibile crollo della produzione di vetri e cristalli. Compresi quelli per le auto.
D: Come vivete la possibilità della crisi del vetro?
R: Ci siamo già preparati continuando a stoccare materiale , tant’è che affittiamo anche spazi aggiuntivi rispetto ai nostri soliti magazzini. Oggi non se ne sente il bisogno particolare, ma siamo pronti. C’è poi il tema della Russia, abbiamo interrotto i rifornimenti dalla Russia e diversificato gli approvvigionamenti da altri Paesi. La sofferenza ovviamente è più per le aziende europee, che hanno stabilimenti in Europa e hanno problemi con il gas.
D: Vede una sofferenza da altre parti?
R: La guerra Russia – Ucraina pone molti interrogativi su quelle che possono essere eventuali mancanze di vetro, soprattutto negli stabilimenti europei. Parlo di europei perché i grandi produttori di vetro (sono pochi al mondo) hanno stabilimenti in vari paesi, proprio perché ci possono essere problemi di approvvigionamenti.
E a livello di prezzi? Ci sono state variazioni significative?
Noi ci riforniamo dai grandi produttori mondiali. Siamo il terzo compratore al mondo. Viene prodotto dalla catena primo impianto il vetro con il logo, quello senza logo lo compriamo noi. Lo compriamo per sostituire un vetro che è rotto, ma questo vetro che è rotto in realtà viene poi riciclato al 100% (in Italia, al mondo al 70%) e viene immesso nella catena di produzione di bottiglie per l’acqua. Lo scorso anno abbiamo prodotto 2,5 milioni di bottiglie con il vetro di scarto. Si crea così un’economia circolare che contribuisce il tema dell’approvvigionamento della materia prima.