Nel corso di quest'anno lo stabilimento di Sant'Agata Bolognese celebra il sessantesimo anniversario dalla sua nascita
Se Lamborghini oggi è la casa automobilistica che è e può vantare a livello globale il prestigio che ha acquisito nel corso degli anni, molto lo deve alla sua fabbrica di Sant’Agata Bolognese. La sede per eccellenza del marchio del Toro, che nel 2023 festeggia il suo sessantesimo anniversario: sei decenni durante i quali sono usciti veicoli di ogni tipo dalle linee di assemblaggio dell’impianto, grazie ad una struttura che nel corso del tempo è stata rinnovata, ampliata e ripensata sulla base di nuove esigenze produttive, ambientali e tecnologiche senza mai perdere quello che era il suo nucleo iniziale.
La fabbrica in principio
Originariamente, la produzione vedeva al suo interno due catene di montaggio, una per i motori e le parti meccaniche e l’altra per l’assemblaggio delle vetture con annessi macchinari per la produzione dei pezzi e la messa a punto dei veicoli. Il primo step migliorativo dello stabilimento prende forma il 18 ottobre del 1968, quando Lamborghini annuncia la prossima conclusione della costruzione di tre nuovi capannoni che aggiungono 3.500 metri quadrati di area coperta, necessari anche alla realizzazione di un moderno e attrezzato reparto sperimentale. Con un balzo di quindici anni arriviamo al 1983, anno in cui la casa del Toro avvia per la prima volta lo sviluppo e l’utilizzo della fibra di carbonio: in questo senso, a Sant’Agata Bolognese e più precisamente nel nuovo Reparto Esperienza Materiali Compositi, nasce il primo prototipo di telaio in carbonio della Countach Evoluzione, di fatto il primo progetto Lamborghini dove vengono utilizzati materiali compositi oltre che il primo progetto in assoluto di questo genere per una vettura stradale.
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Dagli anni ’90 ai primi anni 2000
Fino ai giorni nostri
La produzione di vetture non è però l’unica novità che Lamborghini conduce in quel di Sant’Agata: nel 2011 debutta ufficialmente il Parco Lamborghini, che ancora oggi permette alla casa del Toro di portare avanti due dei suoi progetti più importanti nel campo della sostenibilità e della ricerca in materia di impatto ambientale sul territorio: il bio monitoraggio con le api e il progetto di ricerca Foresta di Querce. E arriviamo infine ai giorni nostri: nel 2018 approda nello stabilimento il SUV Urus, contribuendo ad aumentare la superficie coperta della fabbrica fino a 160.000 metri quadrati. Proprio in relazione ad Urus, l’anno successivo viene inaugurato il suo impianto di verniciatura. Ora lo sguardo è proiettato al futuro, in vista del processo di elettrificazione che travolgerà la gamma Lamborghini: lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese è pronto a tutto.