Volkswagen punta su forniture dirette di chip per evitare problemi di approvvigionamento
La crescente elettrificazione dei veicoli e la tendenza verso un crescente utilizzo di funzioni di assistenza per la guida autonoma stanno aumentando la domanda di semiconduttori. «Nel 1978 nell’unità di controllo di una Porsche 911 erano installati solo otto semiconduttori. Oggi una Skoda Enyaq ha circa 90 unità di controllo con circa 8mila componenti elettronici», ha affermato Vw nella nota. Secondo la casa automobilistica, il valore dei componenti elettronici di un veicolo sarà più che raddoppiato entro il 2030 rispetto alla media odierna di circa 600 euro per veicolo.
Oggi l’industria automobilistica è al quinto posto tra i maggiori acquirenti, con un volume globale di acquisti di semiconduttori di circa 47 miliardi di dollari. Entro il 2030, si prevede che il settore raggiungerà il terzo posto con un volume di mercato di circa 147 miliardi di dollari.
Intanto il governo tedesco ha varato un piano da 20 miliardi di euro e attrae i più grandi produttori di chip con sussidi miliardari. Intel ha varato un progetto da 30 miliardi e la big globale taiwanese Tsmc costruirà un impianto a Dresda in jv con Bosch, Infineon e Nxp.