Volkswagen ID.7 Pro: autonomia, interni, allestimenti, prova, guida su strada, test

In questi mesi abbiamo imparato a conoscere per bene la Volkswagen ID.7, nuova ammiraglia pro tempore della famiglia elettrica di Wolfsburg. In attesa della Trinity (non sarà una questione di poco), è lei il manifesto tecnologico delle Bev del marchio, che spaziano dalla ID.3 all’ID.Buzz, giusto per elencarne gli estremi. Parliamo di una macchina lunga 4 metri e 96 centimetri che, in Italia, è per ora proposta nella sola versione Pro (batteria da 77 kWh netti) a un prezzo di 64.850 euro: abbastanza per giustificare contenuti di alto livello.

Bocchette automatiche. Parto da un esempio banale, ma che fa capire quanto alla Volkswagen tengano all’oggetto in questione: per spiegare la scelta delle bocchette dotate di motorini elettrici che le aprono e chiudono automaticamente (se lo vuoi fare manualmente, devi premere gli appositi bottoncini virtuali sulla schermata del clima nel monitor centrale), è stata rievocata perfino l’opulenta Phaeton, che vantava un sistema analogo già nel 2002. Il paragone regge fino a un certo punto: quando ti accomodi a bordo della ID.7, non percepisci il senso di ricchezza delle ammiraglie di quel periodo storico. La solita plancetta sul pannello porta lato guida con due soli tasti per i vetri elettrici, che va sfiorata sopra la scritta Rear per gestire i finestrini posteriori, sa un po’ troppo di ID.3. Però, nel complesso, bisogna riconoscere che l’ambiente è meno austero del previsto: saranno l’inserto di materiale pregiato che percorre tutta la plancia, o i toni scuri e l’illuminazione (con grafica) dedicata, ma la berlinona tedesca offre un bel biglietto da visita. Così come soddisfa l’abitabilità: da questo punto di vista, la piattaforma Meb è abbastanza una garanzia, anche grazie a un passo di 2,97 metri.

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Volkswagen ID.7 (2023)

Parla con Ida. Lo schermo del sistema multimediale, da 15 pollici, conferma la vocazione d’ammiraglia in pectore della ID.7: rivisto nella logica di funzionamento, è veloce a rispondere al tocco e prevede un sacco di funzioni (incluse le connettività per smartphone, entrambe wireless). Finalmente, la banda a sfioramento in nero lucido sotto il display, dalla quale si gestiscono temperatura e volume, è retroilluminata. C’è anche l’assistente vocale, che si attiva pronunciando “Ciao Ida”: con lui (anzi, lei) puoi gestire quasi tutto a bordo. Talvolta, però, non si è rivelato particolarmente pronto a recepire i comandi. Il sottile schermo che fa le veci della strumentazione – indica autonomia, percentuale di carica, velocità e poco altro – fa il paio con un pregevole head-up display a realtà aumentata. Particolare, poi, il tetto panoramico a cristalli liquidi: può diventare trasparente oppure opaco con la sola pressione di un cursore touch sulla plafoniera (o chiedendo a Ida).

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La guidi bene. I 286 cavalli e i 545 Nm del motore elettrico posteriore possono prodursi in prestazioni di rilievo (lo 0-100 dichiarato, per dire, è pari a 6,5 secondi), ma la forza della ID.7 sta nell’equilibrio generale. Dinamicamente, non è affatto male. Sia chiaro: nulla che la faccia entrare nel ristretto territorio delle berline più dotate dal punto di vista del piacere di guida. Per questo, le manca un po’ di sapore. Comunque, complici le sospensioni posteriori con schema multilink a cinque bracci e l’assetto con ammortizzatori adattivi, i circa 2.200 kg della ID.7 si lasciano condurre con una certa soddisfazione. Il suo regno rimane l’autostrada: sedile massaggiante attivato, velocità di codice e fai chilometri senza stancarti, anche grazie all’insonorizzazione curata. E alla guida assistita di livello 2, che interviene in modo dolce e facilita pure i cambi di corsia, aiutando con lo sterzo a completare la manovra. La questione, come su tutte le Bev, si sposta quindi sull’autonomia.

Fino a 175 kW in CC. Durante il test, circa 150 km fra autostrada ed extraurbano e sotto una pioggia a tratti torrenziale, il computer di bordo ha mostrato un consumo fra i 18,5 e i 19,5 kWh/100 km: vedremo come andrà con gli strumenti del Centro prove. Secondo i dati della Casa, la Volkswagen ID.7 Pro può percorrere, in media, 621 km con una ricarica. In corrente alternata, accetta fino a 11 kW. Alle colonnine in continua, invece, si può caricare fino a 175 kW. Ciò significa che, nella migliore delle ipotesi, un “10-80%” si può portare a casa in circa mezz’ora. E, per mettere in cascina 200 chilometri, agli stalli ad altissima potenza è sufficiente il tempo di un caffè… lungo (10 minuti).

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