Hyundai

Hyundai Ioniq

Motori

Tutti i segreti dell'aerodinamica della Hyundai Ioniq 6

Di solito la prima cosa che colpisce delle linee di un’auto è l’estetica, che peraltro rimane il primo motivo di scelta e di acquisto nel mercato europeo. Tuttavia anche l’aerodinamica è fondamentale, perché contribuisce a migliorare l’efficienza e dunque i consumi, ma anche il comfort, perché se l’auto “taglia” meglio l’aria diminuiscono anche i rumori e di fruscii. Fatta questa premessa, si capisce come mai quando si parla di auto elettriche, il coefficiente di penetrazione aerodinamica, il cosiddetto Cx, diventi ancora più importante. Da un lato c’è la necessità di massimizzare l’autonomia, dall’altro quello di mantenere la silenziosità consentita dal motore elettrico. Così, quando i designer di Hyundai hanno impugnato le matite per la Ioniq 6 hanno studiato le forme più aerodinamiche non solo della storia automobilistica e aeronautica, ma anche della natura.Il risultato è che la Ioniq 6 raggiunge un coefficiente di resistenza aerodinamica incredibilmente basso di 0,21, battuta solo dalla Mercedes EQS che scende a 0,20, però è quasi mezzo metro più lunga e soprattutto costa più del doppio. Per ottenere questo risultato, i progettisti Hyundai hanno recuperato il concetto di Streamliner, che è nato negli anni Trenta del secolo scorso, ma si sono ispirati anche al Supermarine Spitfire, celebre aereo da combattimento britannico della Seconda Guerra Mondiale. Da questo velivolo è stata ripresa un’aletta applicata ai lati dello spoiler posteriore per assorbire il flusso d’aria dal tetto e contenere la resistenza riducendo al minimo i vortici sulla punta dello spoiler stesso. Il profilo della Ioniq 6 stessa è quello dell’ala di un aereo, che in velocità genera portanza attraverso la differenza di pressione tra la parte superiore e inferiore del veicolo.Il carico aerodinamico generato dallo spoiler posteriore riduce la resistenza anche durante la guida ad alta velocità per garantire maggiore stabilità. Ma i progettisti hanno preso spunto anche dalla natura, in particolare dalla forma che assume un falco pellegrino quando si tuffa verso la preda a 390 km/h. L’affinamento è stato poi condotto in galleria del vento, applicando un deflettore attivo per il raffreddamento, tende d’aria per le ruote, riduttori dei passaruota, elementi di separazione dei flussi e deflettori nelle aree più problematiche, senza dimenticare l’estrattore posteriore. Il risultato è che la Ioniq 6 è stata omologata con un consumo medio di 13,9 kWh/100 km che si traduce in un’autonomia di 614 km grazie alla batteria da 77,4 kWh.

TOP STORIES

Top List in the World