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Striscioni strappati, urla, traffico in tilt. Blitz degli ecovandali a Milano

striscioni strappati, urla, traffico in tilt. blitz degli ecovandali a milano

Striscioni strappati, urla, traffico in tilt. Blitz degli ecovandali a Milano

Un altro po’ di notorietà per gli eco-vandali di Ultima Generazione. Lunedì mattina, a partire dalle 8.30, sei attivisti hanno bloccato la circolazione delle auto a Milano srotolando striscioni con la scritta “Fondo Riparazione”. I dimostranti sono entrati in azione in viale Lucania, all’altezza di piazzale Bologna, paralizzando il traffico in uno snodo importante della città. Le forze dell’ordine sono arrivate intorno alle 9.00 e hanno sgomberato la carreggiata, ma non sono venuti meno i momenti di tensione con gli automobilisti, visibilmente infuriati per la protesta.

Secondo quanto riferito da Ultima Generazione in una nota, alcuni automobilisti hanno insultato e provato a rimuovere i manifestanti – seduti sulle strisce pedonali – di loro iniziativa. Ma non solo: sempre secondo l’associazione, un motociclista avrebbe persino rischiato di schiacciare la gamba di un manifestante pur di forzare il blocco. Molti sono scesi dalle vetture per parlare con gli attivisti, mentre altri hanno preferito attaccarsi al clacson. Un uomo ha strappato loro di mano lo striscione: “Bravo fai, la foto, fai vedere che siamo violenti”, la sua rabbia. “Devo andare a lavorare”, ha aggiunto un altro.

“Gli eventi estremi causati dalla crisi climatica sono ovunque e sempre più frequenti: a Milano abbiamo visto il nubifragio di luglio che ha provocato la caduta di alberi che hanno fermato la città per settimane e distrutto numerose macchine, e sempre qui due settimane fa l’acqua alta circa un mezzo metro d’acqua ha bloccato tutta la zona Niguarda”, la denuncia di un’attivista di Ultima Generazione che ha preso parte all’atto plateale. Con questo ennesimo blitz, l’associazione ha provato a invocare azioni concrete da parte del governo, attaccato frontalmente dal gruppetto di eco-vandali: “Anzichè aiutare gli italiani, sono esclusivamente concentrati sulla ‘madre di tutte le riforme’ e sulla costruzione di nuovi centri di permanenza per il rimpatrio in Albania; tutte misure spot per ingraziarsi l’opinione pubblica in vista delle prossime elezioni europee. A tutto ciò si aggiungono l’invenzione e la raffinazione di nuove misure repressive per chi scende in strada a gridare il proprio scontento verso la totale inazione del governo”.

Già nota per azioni di questo tipo – basti pensare la recente sceneggiata a Catania – l’associazione chiede un fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato, tramite l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio degli stipendi dei loro manager e alle spese della politica e militari: “Per questo scendiamo in strada, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi, nonostante l’inasprimento delle misure di controllo, le azioni di Ultima Generazione non si fermeranno, né rallenteranno il proprio corso”.

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