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Alfa Romeo T33, il primo V8 del Biscione nato per le corse

Nato per l'omonima serie di vetture Sport, il T33 era un raffinato otto cilindri da due o tre litri usato anche sulla Montreal e in F1

alfa romeo t33, il primo v8 del biscione nato per le corse

La recentissima presentazione della supercar Alfa Romeo 33 Stradale ha riportato l’attenzione su una pagina particolarmente esaltante della storia del Biscione, quegli Anni ’60 e ’70 che hanno visto la nascita della 33 “originale”, a cui la nuova si ispira, e delle omonime berlinette e barchette da competizione.

Forse però non tutti ricordano che quelle vetture hanno tenuto a battesimo anche il primo V8 della storia Alfa Romeo, un motore potente, raffinato e versatile che ha trovato applicazioni anche in F1 sulle monoposto di costruttori inglesi e su due supercar stradali, la 33 del ’67 e la sua discendente, la Montreal.

Il “Busso” prima del “Busso”

Il progetto del motore T33 nasce negli Anni ’60, quando Alfa Romeo decide di tornare alle corse oltre 10 anni dopo aver abbandonato, da campione uscente, il mondiale di F1. I primi prototipi sono spinti dal motore 1.6 quattro cilindri bialbero della Giulia TZ, ma ben presto il settore tecnico del Biscione decide di sviluppare qualcosa di più potente.

Il progetto viene affidato alla scuderia Autodelta, la stessa che si occupa delle vetture, la quale affida a Giuseppe Busso, padre di molto motori celebri come il V6 che ancora oggi è associato al suo nome, un V8 di 90° da due litri, compatto nelle misure ma più elastico e versatile.

Il motore Alfa Romeo T33

Questo motore è caratterizzato da un’elevata potenza specifica, da un bilanciamento ideale scaturito proprio dalla scelta di un’architettura a 90° e dalla scelta di materiali leggeri come le leghe di alluminio e magnesio usate per blocchi cilindri e teste. Ha due sole valvole per cilindro, ma accensione a doppia candela (che sarà poi adottata sui celebri motori “Twin Spark” di produzione), lubrificazione a carter secco e iniezione meccanica Spica.

Alfa Romeo 33 Stradale 1967

Nella prima versione da 1.995 cc tocca i 270 CV a un regime di oltre 9.000 giri/min. e debutta nella primavera del 1967 sulla prima 33 vincendo la cronoscalata di Fleron, e contemporaneamente viene montato sulla Alfa Romeo 33 Stradale in una versione ammansita, con potenza contenuta a 230 CV.

Alfa Romeo 33-3 1969, il motore da 3 litri

Non passa però molto tempo prima che l’escalation prestazionale delle vetture che partecipano al Campionato Mondiale Sportprototipi imponga di alzare l’asticella. Per la 33/2 la cilindrata cresce quindi a 2,5 litri e la potenza a 320 CV a 8.800 giri/min. Nel 1969 arriva invece la 33/3 con motore da tre litri che tocca i 425 CV.

McLaren-Alfa Romeo M7D 1970

La F1 e la Montreal

Il motore V8 Alfa Romeo attira anche l’interesse di alcune scuderie di F1, in particolare delle britanniche Cooper, McLaren e March, che lo adottano su alcuni loro modelli tra il 1967 e il 1971 dotato però di iniezione Lucas e ancora potenziato fino a 240 CV. Tuttavia, questo motore è più adatto alle gare di durata che non alle competizioni di durata più brevi ma con elevate sollecitazioni come i GP, e si dimostra un po’ fragile.

Alfa Romeo Montreal 1970

In ambito stradale, tralasciando alcune concept allestite su base 33 dai centri stile come Bertone, Italdesign e Pininfarina come la Carabo, la Iguana, la “Cuneo” e la Navajo, l’epilogo della carriera del motore T33 arriva con la Montreal. La granturismo lanciata nel 1970 riprende il motore da due litri della 33 stradale, ma avendo una vocazione un po’ meno spinta, ne riceve una versione rielaborata con cilindrata di 2,6 litri e 200 CV.

Alfa Romeo Montreal 1970, il motore

Montata in posizione anteriore e non al centro come sulle 33, questa versione inoltre ha un albero a gomiti con manovelle poste ad un angolo di 90° anziché di 180°, e conferma l’iniezione Spica utilizzata anche sulle Giulia vendute in Nordamerica.

Dopo di lei ci vorranno oltre 30 anni per vedere un’altra supercar Alfa con motore V8, la 8C Competizione spinta da un’unità di derivazione Maserati, mentre oggi l’ultima discendente, la nuova 33 Stradale, utilizza un V6 biturbo.

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