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Stellantis, a Melfi un quinto modello: Tavares punta a un milione di auto

Stellantis e il governo italiano hanno fissato un obiettivo comune: riportare la produzione di auto nel Paese al di sopra della soglia del milione, più che raddoppiando il totale di 473 mila raggiunto nel 2022. I tempi e le modalità del percorso per centrarlo sono però ancora tutti da definire. Al termine di un incontro di 90 minuti a Roma, così, i vertici dell’azienda nata dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Psa e del ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno costituto un gruppo di lavoro tecnico per giungere entro la fine del mese di luglio ad un “accordo di transizione”. Come segnale di buona volontà, intanto, Stellantis ha confermato l’impegno a investire sugli stabilimenti italiani, annunciando l’intenzione di produrre un quinto modello a Melfi, in Basilicata. Il ministro Adolfo Urso ha invece garantito che il governo troverà le risorse per supportare la transizione, nel quadro di una rinnovata politica industriale europea che dovrà tutelare la produzione e l’occupazione interna.

L’impegno di Stellantis

I contenuti della bozza di intesa sono al momento riservati. Stellantis ha però anticipato il proposito di portare un quinto modello sulle linee produttive di Melfi che, secondo indiscrezioni, avrà marchio Jeep. La promessa non è tuttavia incondizionata: la nota specifica che il potenziamento dell’impianto lucano avverrà «previo miglioramento delle prestazioni». Il costruttore auspica che il governo italiano supporti la filiera dell’auto nazionale per renderne i costi competitivi con quelli di altri Paesi europei e della Cina. «L’impatto della normativa Euro 7 sulla Panda deve essere affrontato e il supporto delle vendite di auto elettriche pure deve essere considerato per sostenere l’attività dei nostri siti produttivi italiani», ha rimarcato Tavares, tornando sulle critiche ai nuovi standard di emissione per diesel e benzina, peraltro già condivise da Roma. «Sono certo che Adolfo Urso darà un contributo decisivo al successo dell’industria automobilistica italiana nella competizione globale, affrontando nuovi attori come i cinesi».

Il sostegno del governo

Durante l’incontro, il ministro Urso ha illustrato a Tavares il documento di politica industriale sull’automotive elaborato sulla base del confronto con le parti sociali e produttive e con le Regioni sede di stabilimenti di Stellantis, nel quale si indicano obiettivi e modalità per aumentare i livelli produttivi, ampliare la gamma dei modelli, investire su ricerca e innovazione, a tutela della occupazione e della intera filiera del settore. Il governo sta cercando risorse per sostenere la produzione di automobili all’interno del capitolo RepowerEu, programma di transizione energetica verso cui confluiranno parte del risorse originariamente destinate al Pnrr. Sono poi in corso colloqui con gli altri Paesi europei per definire una riforma degli incentivi all’acquisto di auto che consenta di sussidiare in via preferenziale le auto prodotte in territorio europeo, replicando il modello già adottato negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act.

La stoccata

All’inizio dell’incontro, Urso ha donato a Tavares una copia della Costituzione italiana con evidenziati gli articoli 1 e 41. L’articolo 1 ricorda fra l’altro che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, mentre l’articolo 41 sottolinea che in Italia l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Un appello in parte raccolto da Tavares. «Stellantis è totalmente in linea con gli articoli 1 e 41 della Costituzione italiana che riconoscono il valore del lavoro e delle libere iniziative imprenditoriali», ha concluso il manager. «Le prestazioni e la sostenibilità dell’efficienza delle nostre attività italiane innescano la sostenibilità di Stellantis nell’interesse dei nostri dipendenti italiani e dell’economia del Paese».

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