Topi d’auto o 007? Il giallo degli spioni di Giambruno
In sintesi: sotto l’abitazione romana della Meloni i poliziotti di tutela vedono due tizi armeggiare intorno all’auto di Andrea Giambruno, il compagno da cui un mese prima Giorgia si è pubblicamente staccata. I due esibiscono documenti da poliziotti, «siamo colleghi» e vengono lasciati andare. Ma l’agente della Volante si segna i nomi, prende la targa, fa rapporto. Partono immediatamente gli accertamenti, perchè proprio i timori della Meloni sulle orecchie indiscrete che la seguirebbero rendono necessario capire perfettamente cosa è accaduto.
Ed arriva la sorpresa: facce e nomi dei due che armeggiavano sotto casa Meloni pare che corrispondano a due agenti dell’Aisi, gli 007 interni, addetti abitualmente alla scorta della premier. A quel punto parte anche l’inchiesta interna dell’Aisi, i due agenti vengono trasferiti all’Aise, la sicurezza estera. Sono giorni convulsi, anche perchè il governo è alle prese con il rinnovo dei vertici dei servizi segreti, tra i candidati alla guida dell’Aisi c’è Giuseppe Del Deo, che in quel momento è il vicedirettore del servizio e si occupa proprio di intercettazioni preventive. Sotto la sua guida l’Aisi ha investito uomini e risorse sulle intercettazioni, mettendo sotto tiro centinaia di obiettivi. Si può escludere che tra questi obiettivi ci potessero essere il capo del governo o il suo ex compagno. Ma il fattaccio del 30 novembre contribuisce a bruciare le chances di successo di Del Deo. Il 9 aprile scorso, il governo nomina capo dell’Aisi il prefetto Bruno Valensise.
Sembra una pietra tombale sulla vicenda, anche se qualche passaggio non torna. Il sostantivo usato da Mantovano, che esclude il «coinvolgimento» di agenti segreti, è così ampio da escludere anche l’ipotesi di un intervento in buona fede, di un eccesso di zelo da parte dei due 007 per fare un favore a qualcuno.
Rimane comunque da capire perchè siano stati precipitosamente trasferiti da un servizio segreto all’altro, dall’Aisi alla divisione operazioni dell’Aise, uno in Tunisia e uno in Iraq. Destinazioni fuori mano che non avevano chiesto loro.