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Smaltimento batterie: come la Svizzera ha risolto il problema

Il Touring Club svizzero (TCS) spiega come la Svizzera è pronta ad affrontare l’aumento esponenziale nei prossimi anni del numero di batterie delle auto elettriche da smaltire e riciclare.

smaltimento batterie: come la svizzera ha risolto il problema

Photo by distelAPPArath – Pixabay

Le batterie sono un po’ il “nervo scoperto” delle auto elettriche. Rappresentano infatti l’elemento da cui dipende l’autonomia (e quindi il valore) di un’auto, così come la sua capacità di ricaricarsi velocemente. Molta attenzione intorno alle batterie delle auto elettriche arriva dalla loro perdita di efficienza con l’aumento delle temperature, agli elevati costi di produzione e, al capo opposto della filiera, a quelli legati allo smaltimento. Il Touring Club svizzero (TCS) ha prodotto uno studio che individua un’interessante soluzione.

Il problema dello smaltimento delle batterie delle auto elettriche

Il problema non è nell’immediato: complessivamente le auto elettriche hanno un’anzianità di una decina di anni e l’esplosione della loro diffusione si è registrata negli ultimi anni. Questo significa che tutto sommato il parco auto è relativamente giovane e che il problema dello smaltimento delle batterie si presenterà in futuro.

Ed è qui che è intervenuto lo studio del Touring Club svizzero che ha voluto verificare se, tanto gli importatori di auto tanto l’industria del ricircolo e la normativa di riferimento, fossero pronti ad affrontare questa sfida.

smaltimento batterie: come la svizzera ha risolto il problema

Autore: @wavebreakmedia_micro – Freepik

Uno dei punti di partenza dello studio è stata la tassa sullo smaltimento prevista dall’Ufficio federale dell’ambiente. Questa si attesta su 1.60 franchi (1.70€ circa) per ogni kg di batteria (agli ioni di litio). Il settore automotive, essendo coinvolto direttamente nello smaltimento e nel riciclaggio delle batterie, ha chiesto di essere esonerato dal pagamento di questa imposta anticipata per recuperare le materie prime necessarie alla costruzione di nuove batterie.

A questo scopo è stata fondata Sestorec, l’azienda che unisce i soci di Auto-Suisse e altri importatori. Parallelamente ha agito anche l’Associazione svizzera dei commercianti di veicoli indipendenti che ha siglato una partnership con la Fondazione Sens per la gestione di un sistema di ritiro di batterie.

Al momento, come anticipato, il ritiro delle batterie è piuttosto limitato a quello degli accumulatori provenienti dalle auto incidentate o quelle oggetto di campagne di richiamo. Stesorec lo scorso anno ha ritirato qualcosa come 600 tonnellate di materiale, ha riparato 2800 batterie e 30 tonnellate circa sono state riciclate da Batrec, azienda specializzata nel settore.

Grazie all’impianto messo in funzione lo scorso anno è possibile processare una tonnellata di materiale per ogni ora di esercizio. La maggior parte del materiale ottenuto verrà utilizzato da Librec nell’impianto di riciclaggio che entrerà in funzione nell’autunno di quest’anno e prevedrà la triturazione, la separazione e la selezione dei materiali riciclabili permettendone il loro riutilizzo per le nuove batterie.

Quando entrerà a pieno regime lo stabilimento prevede di disporre di circa 12000 tonnellate di batterie all’anno permettendo di recuperare il 97% dei materiali attivi (tra cui litio, nichel e cobalto). In questo modo l’azienda riesce a superare i requisiti previsti dall’Unione Europea che prevedono entro il 2031 una quota del 95%. Un esempio di progettualità virtuosa ed efficiente.

Smaltimento batterie auto elettriche: foto e immagini

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