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Sisma, la macchina degli aiuti si è messa in moto: dalla Cei 300mila euro

Caritas si è già attivata a Rabat, sta contattando le parrocchie colpite e si sta organizzando per l’assistenza alle persone sfollate. Caritas Italiana, in contatto con l’Equipe Caritas locale, segue con apprensione le notizie che giungono dal Paese nordafricano. «In questo momento possiamo solo esprimere a parole tutta la nostra solidarietà, assicurando il sostegno delle nostre comunità che sapranno dare, nei prossimi giorni, segni concreti di vicinanza e condivisione» dice il direttore don Marco Pagniello. E solidarietà alla popolazione del Marocco colpita da un violento terremoto nella notte arriva anche dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ad essere devastata in particolare è la regione di Marrakech; centinaia i morti e i feriti; migliaia le persone senza alloggio e ingenti i danni materiali. Come forma di aiuto immediata, la CEI ha stanziato 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. «Alle sorelle e ai fratelli del Marocco giunga il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza. Facendoci prossimi alla popolazione provata da questo tragico evento, preghiamo per le vittime e i loro familiari. Assicuriamo inoltre il sostegno delle nostre Chiese, stringendoci a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità e alla comunità marocchina in Italia ferita negli affetti», ha detto il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Dalla provincia devastata

Andrea Tolomelli, che per la ong Cefa si occupa dei progetti in Marocco, Tunisia e Libia, spiega che «in questo momento i riflettori sono puntati su Marrakech città dove abbiamo due nostri cooperanti marocchini ma ad essere devastata è la provincia, ci sono villaggi distrutti da Agadir alle pendici del monte Toubkal. E per questo ci stiamo organizzando con ong marocchine e francesi per raggiungere quanto prima questi villaggi».

Gli aiuti

È possibile sostenere l’azione di Caritas Italiana in questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale «Terremoto Marocco» tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111; Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474; Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119.

Con la Ong Soleterre e i bambini oncologici

Presente in Marocco dal 2002, anche l’Ong Soleterre si sta attivando per aiutare le persone colpite dal sisma. Fortunatamente la casa di accoglienza a Marrakesh che accoglie bambini malati di cancro e pazienti adulti «ha subito lievi danni strutturali e distruzioni superficiali», si legge in un comunicato dell’Ong. «Molti bambini che stanno a sud del Paese non sono in questo momento rintracciabili. Ci stiamo muovendo in queste ore con tutte le difficoltà di comunicazione. Vi chiediamo un concreto aiuto. Dateci una mano», è l’appello lanciato da Damiano Rizzi fondatore e Presidente di Soleterre. Inaugurata nel settembre 2022, Casa della Speranza a Marrakesh è stata realizzata e è gestita da Soleterre con l’associazione locale Amal. Nei primi sei mesi di quest’anno gli ospiti sono stati 491 (di cui 264 pazienti e 228 accompagnatori). L’oncologia pediatrica dell’Ospedale di Marrakesh è il punto di riferimento per il centro-sud del Marocco considerando come un terzo degli abitanti del Paese abitano in quel territorio. Soleterre ha aperto una raccolta fondi destinata agli aiuti per il Marocco: dona.soleterre.org/marocco

Migrantes e Medici Senza Frontiere

Anche Medici Senza Frontiere è in contatto con le autorità locali per inviare immediatamente team d’emergenza. Le équipe di MSF, che attualmente non gestisce operazioni in Marocco, valuteranno i bisogni della popolazione: come avviene dopo ogni terremoto, la priorità adesso è la ricerca delle persone sotto le macerie, attività solitamente svolta grazie alla solidarietà locale. Le vie di comunicazione e di approvvigionamento devono essere velocemente ripristinate per la distribuzione di forniture. «In questo momento- aggiunge MSF – è necessario curare i feriti ed eseguire interventi medici d’emergenza, come interventi chirurgici e dialisi, resi difficoltosi dalle condizioni difficili causate dal terremoto. Altre priorità potrebbero essere il ripristino dei servizi sanitari e la distribuzione di beni essenziali». L’improvviso e devastante terremoto ha profondamente turbato la vita di uomini e donne, famiglie del Marocco che vivono in Italia. L’associazione «Migrantes» spiega che i migranti del Marocco nel nostro Paese sono «la seconda nazionalità più numerosa, con oltre 500.000 persone e presenti da anni in Italia, con una ricca rete associativa. La Migrantes desidera esprimere la propria vicinanza all’angoscia e al dolore di tanti uomini e donne del Marocco presenti nel nostro Paese per la sorte anche delle loro famiglie e dei loro connazionali. Come Migrantes sosterremo ogni azione della Chiesa Italiana a favore dei terremotati del Marocco». Da Unicef arrivano parole di cordoglio e l’impegno a dare sostegno a tutte le persone colpite dal sisma. «C’è preoccupazione per i bambini coinvolti in questa emergenza. Abbiamo avuto conferma -dice Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia – che i nostri operatori sono in salvo».

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