Kia Stinger GT – Con la nuova arrivata il marchio coreano ha deciso di entrare in un segmento automobilistico mai esplorato prima d’ora, cercando di impensierire i mostri sacri del Premium come Audi, Mercedes e BMW. Un segmento popolato da berline sportive, lussuose e che cercano di puntare soprattutto sulle percezioni sensoriali, come tatto, vista e mettiamoci anche olfatto. Kia però, non ha chiesto timidamente permesso, entrando in punta di piedi. Anzi, con questa Stinger GT non ha avuto di certo timore nel mostrare tutti i suoi assi nella manica, frutto di anni veramente intensi di ricerca e sviluppo, che hanno rivoluzionato la qualità e i valori che il marchio coreano vuole trasmettere. Ad essere sinceri è andata anche ben oltre quello che ci si poteva aspettare, introducendo in gamma anche una versione davvero affilata, questa Stinger GT che sfoggia un mastodontico 3.3 litri V6 biturbo da 370 CV e 510 Nm di coppia. Abbiamo quindi cercato di capire quanto il gap di prezzo con le rivali tedesche, possa farci considerare la Kia Stinger come potenziale acquisto.
Look aggressivo, qualità senza fronzoli
L’occhio vuole sempre la sua parte e, soprattutto quando si parla di auto con queste caratteristiche, il design potrebbe rappresentare la carta vincente. La Kia Stinger in questo non si tira indietro, mostrando muscoli e carattere. Linee taglienti e sinuose che percorrono tutta la carrozzeria, con delle dimensioni davvero importanti (483x189x146) che vengono ben mascherate da un design riuscito ed equilibrato. Partendo dal frontale, ritroviamo subito l’iconica griglia Tiger Nose, marchio di fabbrica di Kia, con una bella trama tridimensionale che si abbina perfettamente alle prese d’aria verticali poste ai lati, che incanalano l’aria verso i freni anteriori. Con questa colorazione Panthera Metal le forme e i dettagli neri lucidi si avvicinano (quasi mimetizzandosi) al colore della carrozzeria, dandole un aspetto più sobrio e “abbottonato”. Tuttavia, la tonalità High Chroma Red con la quale è stata presentata la Kia Stinger (tra l’altro l’unica a non precedere un aggravio sul prezzo di listino) assicura maggior sportività, evidenziando tutte le appendici aerodinamiche e le forme della carrozzeria. Completano l’opera nel frontale i fari Full-Led, con una particolare forma a boomerang e le (finte) prese d’aria poste sul cofano. La fiancata è poi tagliata e scolpita da due linee tese ben distinte, una inferiore, che parte da uno sfogo d’aria posto subito dietro alla ruota frontale ed una più smussata in posizione rialzata che culmina nel posteriore, integrandosi con la coda. La versione GT in prova sfoggia degli articolati cerchi da 19” in duplice tonalità, che calzano due dimensioni differenti tra avantreno e retrotreno: 225/40 all’anteriore e 255/35 al posteriore, per assicurare maggiore grip e trazione (anche se integrale, si capisce subito la prevalenza delle ruote alle spalle di chi guida).
Ci saremmo invece aspettati qualche spunto stilistico in più all’interno, che appare comunque elegante e ben rifinito, tuttavia abbastanza sobrio e “piatto” nel suo design. Bello e armonioso lo è di sicuro, ma non riesce a far emozionare. Tutto è dove dovrebbe essere, i comandi si raggiungono facilmente e le finiture sono di alto livello. Ottima è la scelta dei materiali, con pelle e plastiche soft touch ovunque. Troviamo poi superfici satinate e dal buon feedback tattile nel voluminoso tunnel e sulle portiere. Un dettaglio degno di nota sono le bocchette dell’areazione, con apertura e chiusura con un “click” sonoro che fa tanto Audi, a testimoniare l’attenzione alla qualità percepita.
È ottima anche la pelle dei sedili, perfettamente contenitivi, ma comodi al tempo stesso. E’ presente di serie la regolazione elettrica della posizione per i due anteriori (inclusa la larghezza dei fianchetti) oltre alla possibilità di riscaldarli ed attivare la ventilazione. La seduta è ben inserita nell’abitacolo, decisamente vicino al suolo, con un volante abbastanza sportivo e dalla buona ergonomia, che si regola elettricamente su 3 assi. Sia il volante che il sedile si spostano aprendo la portiera, per facilitare sia l’accesso sia l’uscita, una chicca non da poco. Davanti a noi si presenta una strumentazione digitale e analogica, con i due classici elementi circolari per i giri del motore e per la velocità, mentre al centro troviamo uno schermo da 6 pollici circa che riassume tutte le principali informazioni in marcia, senza però raggiungere “l’effetto wow” delle strumentazioni completamente digitali di altri marchi.
Alla guida offre tutto il piacere da vera GT
È però su strada che la nuova ammiraglia sportiva di casa Kia è riuscita a sorprenderci, con una maneggevolezza e un’agilità che probabilmente non ci saremmo aspettati da un peso massimo come lei. A capo del progetto della Kia Stinger GT troviamo un uomo in particolare, Albert Biermann, ex ingegnere capo della divisione M di BMW, che ha saputo tramandare la sua esperienza da Monaco a Seul per rendere più affilata questa gran turismo coreana, non a caso sviluppata anche sul mitico Nurburgring. Esatto, la Kia Stinger GT si pone in primis come una gran turismo sportiva, dal prezzo abbastanza abbordabile, ben rifinita, dal design accattivante e un po’ fuori dal coro, rispetto alle solite berline tedesche. Un’auto confortevole, capace di macinare tantissimi chilometri in totale comfort, con tutti i lussi del caso, necessari in questo segmento. Sospensioni a controllo elettronico, trazione integrale, servosterzo elettrico e progressivo, sistemi ADAS di secondo livello capaci di mantenere la vettura al centro della carreggiata e regolare la velocità sulla base del veicolo che ci precede. Insomma, tutto quello che vorreste trovare su un’auto del genere, lo troverete. Le telecamere a 360 gradi di serie saranno fondamentali nei parcheggi e nelle manovre di tutti i giorni, così come i sensori di parcheggio. Mentre la comodità delle sedute e l’isolamento acustico dall’esterno vi faranno viaggiare in una piccola bolla ovattata, potendo parlare con i vostri passeggeri in totale tranquillità anche a velocità superiori a quelle del codice della strada italiano.
Ma è spostandosi nelle modalità Sport o Sport Plus che l’auto si trasforma e rivela quel lato di sé che probabilmente pochi si aspetterebbero. Lo sterzo si fa più carico, le sospensioni diventano più sostenute e il pedale del gas si fa davvero sensibile. Il suo possente 3.3 V6 biturbo si risveglia e capiamo subito cosa vogliano dire 510 Nm di coppia disponibili già sotto i 2.000 giri. Le quasi due tonnellate di peso vengono surclassate dall’irruenza del V6, che risulta sempre pronto e reattivo, con pochissimo ritardo nella risposta, grazie alla turbina più piccola capace di lavorare fin da subito, mentre in alto non smette di spingere fino alla prossimità della linea rossa, dove la turbina più grossa fa sentire in modo marcato la sua violenza. L’erogazione della potenza è davvero lineare, avviene in modo costante da 2 mila fino ad oltre 6 mila giri, non si sentono cali o picchi improvvisi. Si preme il pedale del gas e l’auto si proietta in avanti senza fare troppi complimenti. I valori testimoniano uno 0-100 coperto in soli 4,9 secondi e una velocità massima di 270 km/h. Prestazioni di tutto rispetto, che però non possono far comprendere quanto riesca ad essere affilata la Stinger GT. Il costante lavoro dell’elettronica nel gestire i trasferimenti di carico e la trazione integrale fanno si che l’auto risulti essere sempre piatta in ogni curva. Pochissima imbardata, aderenza a livelli altissimi, per avere sempre moltissimo margine in caso di errore.
Anche i freni ci sono sembrati pienamente all’altezza, ma avremmo forse preferito un attacco più deciso e immediato, infatti nella prima fase della corsa del pedale succede sostanzialmente poco e nulla. Grazie all’impianto Brembo però, si riesce a frenare forte e il pedale è ben modulabile anche se, a seguito di frenate vigorose e costanti abbiamo avvisato un leggero affaticamento degli stessi. Fa parte però dell’indole perfetta da GT, non da sportiva estrema, come testimonia l’assenza (anche tra gli optional) del differenziale meccanico. Il cambio automatico è di tipo a convertitore di coppia, dotato di 8 marce è sviluppato internamente da Kia, senza adottare un classico ZF. Possiamo dire all’altezza delle aspettative: fluido e impercettibile in modalità Eco e Comfort, per poi diventare più deciso e rapido in Sport e Sport Plus. Richiamando le marce dai paddle al volante l’innesto avviene all’istante, senza esitare troppo e anche la scalata viene sempre digerita senza troppe incertezze. L’abbiamo però trovato leggermente meno fluido a freddo e nelle code da prima/seconda marcia, ma nulla di così fastidioso. Infine, per mettere i puntini sulle “i”, avremmo sicuramente gradito un sound più coinvolgente, magari solo in modalità Sport Plus, per far cantare maggiormente il corposo V6 che borbotta sotto al cofano, ma forse anche qui sarebbe fuori luogo per una elegante GT.
Conclusioni e prezzi
Chi sceglie un’ammiraglia con queste caratteristiche non può che accettare dei livelli di consumo sicuramente diversi da quelli di una utilitaria. Si parla di una vettura con una stazza considerevole, dati i suoi oltre 1.900 kg, spinta da un possente V6 da 3.3 litri dotato di doppia sovralimentazione. È vero, la potenza di 370 CV del propulsore non sarà di certo da supercar, ma il tanto piacere di guida deriva da una curva di coppia sempre piena, anche a basso regime, che in parte si ripercuote sui consumi. Si fatica ad avvicinarvi ai 10 km al litro. Impostando la modalità Eco, senza farci prendere dalla foga con il pedale di destra e con un piede abbastanza felpato, siamo riusciti a segnare una media di 9 km/l. Inutile dire che guidando in modo allegro questi valori saranno destinati a scendere in modo considerevole. In autostrada invece, con cruise adattivo inserito e modalità Eco, siamo riusciti a segnare un soddisfacente 11 km/l.
Per chi intende quindi effettuare una scelta un po’ fuori dal coro e dagli schemi classici che il nostro mercato sembra “imporci” verso i produttori tedeschi, la Kia Stinger GT potrebbe rivelarsi un’ottima alternativa, evidenziata anche da un prezzo decisamente accessibile (rispetto a quanto offre) di 57 mila euro. Include tutto, senza altri optional selezionabili se non per la vernice (mille euro per i colori diversi dal rosso) e la possibilità di arricchire il salotto con un bel tetto panoramico apribile (altri mille euro). Se vi state chiedendo quanto costi una Audi S5 SportBack, aggiungete circa 15 mila euro…