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Prodi: “Gentiloni? Draghi? Ci vuole un disegno e piedi per terra”. Poi stronca il leader M5S: “Conte? deve ancora decidere da che parte stare”

prodi: “gentiloni? draghi? ci vuole un disegno e piedi per terra”. poi stronca il leader m5s: “conte? deve ancora decidere da che parte stare”

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“Ma a Gentiloni hanno chiesto? Un giorno si dice Draghi, un giorno Gentiloni, ma bisogna che qualcuno si candidi. Io ho detto proviamo e come un matto ho affittato un vecchio pullman e ho iniziato a girare il paese….Il potere non viene affidato da Dio, io non ho idea con che desideri ritorni Gentiloni da Bruxelles o cosa voglia fare Draghi, aspettiamo di sapere cosa vogliono fare. Ci vogliono i piedi per terra e un disegno con cui presentarsi davanti agli elettori”. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi a ‘Start’, su Sky tg24. “Io ho detto ‘proviamo’ e come un matto ho affittato un vecchio pullman e ho iniziato a girare per il Paese: non è che il potere venga affidato da Dio, bisogna conquistarselo – ha spiegato l’ex premier – Non ho idea con che desideri ritorni Gentiloni da Bruxelles. Lo vedremo. Aspettiamo che gli interessati dicano cosa vogliono fare. Non è possibile fare vita politica in questo modo, ci vogliono piedi per terra e un disegno con cui ci si presenta agli elettori”. Prodi poi non è stato tenero con Conte. Conte federatore? “Deve ancora decidere in quale polo stare. Dice, tra Trump e Biden non so. Deciditi e allora dopo abbiamo una definizione dei rapporti di forza. Conte ha il grande vantaggio di essere lì che la gente aspetta cosa decida e pensa di erodere voti e consensi alla Schlein”. Il piano Mattei non convince il Professore: “Davvero pensiamo di fare qualcosa con 5 miliardi di euro? No. Se questo è un progetto iniziale per mobilitare risorse sono contentissimo, ma la dimensione quantitativa è un aspetto decisivo”. Che poi è molto duro sul putiniano Orban a la vicenda di Ilaria Salis – alla prima udienza del processo a Budapest – in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti: “Vergogna. Non si fa. Ma non in Europa, in nessuno stato nè africano nè di nessuna altra parte del mondo. Vedere qualcuno in catene è orrendo e non ha senso. Ho pensato che Orban lo abbia fatto come provocazione…La cosa è in sè è ributtante, sono stupito che sia avvenuto, la nostra reazione dovrebbe essere più forte, anche visti i rapporti della nostra premier con Orban”.

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